Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 10 Venerdì calendario

MOLESTIE IN FAMIGLIA, LE RACCONTA A UNA SUORA ARRESTATI GENITORI E FRATELLO DI UNA QUINDICENNE


MILANO - «Sono arrivati alle cinque e mezza del mattino e si sono portati via tutti. Mio padre, mia madre e mio fratello». Chi parla è la sorella dell´ultima vittima di una violenza sessuale consumata tra le mura domestiche. Periferia di Milano, case popolari. Una quindicenne molestata dal fratello, meccanico ventenne e del padre, inserviente 59enne, alcolizzato. Lei racconta tutto a una suora. I suoi genitori e il fratello vengono arrestati: al gip Andrea Ghinetti, che ieri li ha interrogati, i due uomini della famiglia hanno opposto il silenzio. La madre, invece, dice di aver minacciato il figlio. «Ho sentito strane voci - gli avrebbe detto - se sono vere, questa non è più casa tua». Ma per il pm Giovanna Cavalleri il suo comportamento è stato omissivo: avrebbe dovuto denunciare.
In questa famiglia di sei figli, del resto, le violenze non erano una novità, racconta la sorella maggiore della ragazzina, che oggi è madre e ha 26 anni. «Quando ne avevo 14 mio fratello maggiore, di notte veniva nel mio letto e...». Anche lei si ribellò. «I miei non mi credevano, volevo andar via di casa. Poi una volta mio padre venne in camera e capì che era tutto vero. Massacrò di botte mio fratello e lo cacciò di casa: da allora non lo vediamo più». La donna ora attacca la sorella: «Dice il falso, ha rovinato una famiglia. Mio fratello piccolo la toccava. Mio padre no. Altrimenti l´avrebbe fatto anche su di me o sull´altra mia sorella. Lei chi è, invece, la principessa delle figlie?».
Ora la famiglia è smembrata. L´avvocato Luca De Simone, che difende la madre, confida nella scarcerazione: « distrutta, tiene solo al bene della bambina».