Paola Pollo, Corriere della sera 10/7/2009, 10 luglio 2009
«CHE COSA MI METTO OGGI?» QUASI UN ANNO PER DECIDERE
MILANO – Il massimo è quando, la sera, subito dopo essersi coricate, arriva l’illuminazione: «Sì, domani indosserò il vestito blu». quasi meglio di un sonnifero. Si può pure ambire a puntare la sveglia un quarto d’ora dopo. Così fan tutte. Chi nega, mente. Che poi oggi qualcuno abbia quantificato esattamente quanto tempo della loro vita le donne «passano» davanti a un armadio, tutte le mattine, nel dubbio amletico: «Cosa mi metto? Questo o quello?», è vero, è inquietante: sedici minuti al giorno, dal lunedì al venerdì. Che sono quattordici il sabato e la domenica (chissà poi perché) e dieci in vacanza (la mattina, la sera altrettanti se si esce). Totale 287 giorni di una vita media passati a scegliere cosa indossare. Quasi un parto. Sarah Jessica (Parker, alias Carrie) e le altre non se ne vergognavano. Esageravano, anche. Cumuli di abiti e scarpe prima di essere sicure che fosse quello giusto per l’appuntamento di lavoro, d’amore ma anche solo per la passeggiata in Central Park. Da «Sex and the City », certo ma non scherzava neppure la Holly in «Colazione da Tiffany», l’Andrea de «Il diavolo veste Prada», l’adolescente de «L’ultimo bacio» o Maria Callas quando ci si metteva. Coco Chanel non ha mai detto che vestirsi è mettersi la prima cosa che capita ma solo che l’eleganza sta nella semplicità.
Così come pensatori «sulla» moda alla Quirino Conti, stilista occulto e colto, hanno sempre sostenuto che abbigliarsi è importante tanto quanto nutrirsi o dormire; e che fu proprio «Dio per primo a pensarci vestendo Adamo ed Eva», seppur di foglie. L’abito racconta e dice. Come potrebbe non dire. Sicuramente non è indifferente e non lascia indifferenti. Sempre Quirino Conti ama ricordare la massima espressione della bellezza della moda è tutta nella sensibilità di Proust capace di commuoversi davanti a un’asola.
Lo studio che ha quantificato i 16 minuti secchi, pubblicato sul Telegraph e commissionato da una azienda di abbigliamento inglese, la Matalan, ha coinvolto 2.491 donne fra i 16 e i 60 anni. E più che una sostanziale differenza fra le età, il tempo che si passa fra sconforto e passione davanti al guardaroba è influenzato dalle situazione: così i 16 primi diventano addirittura 52 (poco meno di un’ora) se la scelta è quella «drammatica» per le (o la) valigie. Una bella mezzoretta (32 minuti) se la festa è comandata(Natale e affini) e solo 20 minuti se in ballo c’è la seratona.
L’indagine è made Inghilterra paese fra i più notoriamente legati all’abbigliamento maschile. Probabilmente sarebbe stato interessante tanto quanto, vista anche solo la tradizione inglese, persino maniacale, in certi rigori. Considerando i passaggi epocali dei metrosexual alla David Beckham: ad occhio e croce un’ora al dì, per la normale amministrazione.