Marco Valsania, ཿIl Sole-24 Ore 10/7/2009;, 10 luglio 2009
NOVE GESTORI IN CAMPO PER GLI ASSET TOSSICI USA
L’amministrazione americana ha scelto nove grandi fondi d’investimento per il decollo delle partnership tra pubblico e privato che dovrebbero aiutare le banche a sbarazzarsi degli asset tossici. I nove gestori, da BlackRock a Marathon Asset Management, avranno dirittoa 30 miliardi di dollari in finanziamenti federali per comprare titoli legati al settore immobiliare che hanno devastato i bilanci dei colossi del credito.
Ma il futuro del programma, noto con la sigla PPIP (PublicPrivate Investment Program), è in forse ancor prima di essere entrato in vigore. E proprio mentre gli economisti interpellate dal Wall Street Journal, chiedono lo stop ai programmi di aiuti pubblici. Adesso metà del piano, che riguardava l’acquisto diretto di prestiti in sofferenza ed era affidato all’agenzia di regolamentazione bancaria Fdic, è congelato. Mentre l’altra metà,quella dedicata a rilevare i titoli derivati, arriva al decollo con defezioni eccellenti tra i partecipanti e dubbi sugli asset che saprà risanare.
Il Tesoro, dopo aver promesso di investire lui stesso fino a cento miliardi, si è limitato a far sapere che se necessario è pronto a espandere il programma. Il quale appare tuttavia destinato a debuttare con soli 40 miliardi, una volta che ai 30 miliardi di finanziamenti pubblici vengano sommati dieci miliardi che i gestori si sono impegnati a raccogliere sul mercato. «I piani possono essere rapidamente ampliati se le condizioni peggiorassero», hanno assicurato in un comunicato congiunto il Ministro del Tesoro Tim Geithner, il chairman della Federal Reserve Ben Bernanke e il presidente della Fdic Sheila Bair.
Numerose grandi banche, inoltre, grazie a miglioramenti nella performance e flessibilità nelle norme contabili sono diventate sempre più restie a cedere attività ai prezzi scontati auspicati dai fondi. Nonostante sia tutt’altro che svanito il rischio che gli asset tossici, se non verranno eliminati dai bilanci, riservino spiacevoli sorprese e mettano nuovamente in ginocchio gli istituti. Anchela trasparenza delle transazioni che verranno completate - quanto sarà reso noto su specifici prezzi e asset - rimane da definire. Simili incertezze hanno tenuto lontano dal PPIP uno dei fondi in passato favoriti per orchestrare il loro acquisto, il colosso delle obbligazioni Pimco: ha esplicitamente rinunciato alla corsa per essere selezionato.
Le polemiche non hanno però scoraggiato i nove fondi che hanno ricevuto il benestare del governo. Oltre a BlackRock e Marathon, si contano AllianceBernstein, Oaktree Capital Management, RLJ Western Asset Management, TCW Group, Wellington Managament, Invesco, e un’alleanza tra Ge Capital Real Estate e Angelo Gordon & Co. A questi nomi di spicco, per tener conto di una richiesta del Congresso di inserire piccole società, il Tesoro ha affiancato dieci gruppi controllati da minoranze etniche, donne e veterani di guerra.
I fondi approvati adesso dovranno, nell’arco di 12 settimane, raccogliere ciascuno almeno 500 milioni di dollari da investitori privati se vorranno qualificarsi definitivamente per le facilitazioni pubbliche. Una raccolta che potrà avvenire anche tra investitori internazionali e fondi sovrani. E che sono certi di portare a buon fine: BlackRock, forse il più aggressivo, ha già indicato di voler attirare investitori, tanto istituzionali quanto individuali, citando l’opportunità di rendimenti superiori al 20% nella scommessa su asset tossici svalutati. Marathon è a sua volta ottimista: è convinto di poter rastrellare almeno 1,1 miliardi tra investiotori che compredano fondi pensione, municipalità e fondazioni.