Enrico Beltramini, il Riformista 9/7/2009, 9 luglio 2009
BOBBY E JACKIE? L’ULTIMA BUFALA
A proposito di un articolo pubblicato dal Corriere della Sera che pubblica un titolo che dice, virgolette, "Svelata la passione fra la vedova di Kennedy e il cognato" chiuse virgolette, e poi scrive un pezzo di 655 parole sull’argomento senza mettere nemmeno un punto interrogativo, un dubbio, qualche punto di sospensione, una voce alternativa all’ipotesi che Bob Kennedy e Jackie vedova Kennedy fossero amanti.
L’intera storia è fondata sul libro di David Heymann, "Bobby and Jackie: A Love Story", titolo auto esplicativo, in uscita la prossima settimana in America. la terza volta che Heymann prova a insinuare che i cognati andassero a letto insieme. E ogni volta è stato criticato, nel migliore dei casi, e ignorato, nel peggiore, dagli altri biografi dei due protagonisti. Semplicemente, Heymann non è uno scrittore attendibile. La verità è che il libro di Heymann riposa sulle tesi di un altro scrittore, il britannico Peter Evans, che ha lavorato 10 anni intorno all’assassinio di Bob Kennedy. Nel suo libro "Nemesis" (2005) sostiene che Sirhan Sirhan, che sta scontando il carcere a vita presso la prigione di California di Corcoran in quanto giudicato esecutore dell’assassino, in realtà non sparò, ma fu lasciato drogato sul posto dell’attentato mentre il vero killer si allontanava indisturbato. Il vero killer, a sua volta, faceva parte alla larga di un’organizzazione terroristica palestinese, la vera mandante dell’attentato.
E perché l’organizzazione terroristica palestinese ce l’aveva con Bob Kennedy? In realtà non ce l’aveva con Bob Kennedy, ma lavorava per Aristotele Onassis. Infatti, Onassis voleva sposare Jackie ma non poteva perché si trovava la strada sbarrata da Bob, il quale era l’amante di Jackie. Così, Onassis finanziò una organizzazione terroristica palestinese che ordinò l’assassinio di Kennedy. Ecco da dove proviene la storia di Bob e Jackie amanti. Quella che era un elemento accessorio della tesi di Evans, quattro anni dopo è diventata la tesi di Heymann. Questa non è storia, è narrativa.