Massimo Minella, la Repubblica 9/7/2009, 9 luglio 2009
L’INVASIONE DEI GRANDI YACHT UNO SU DUE E’ MADE IN ITALY
Un affare da 430 milioni. A Venezia 300 nuovi approdi
Tutti i servizi speciali a bordo: dai led colorati ai laser per indicare la Mecca
GENOVA - L´invasione dei grandi yacht è già cominciata e continuerà per tutta l´estate. Mille barche da sogno, rigorosamente a motore, sensibili al richiamo del mare italiano. Per loro, per le megabarche da 24 metri in su, Venezia ha appena preparato trecento approdi nel vecchio arsenale. E Porto Azzurro, all´isola d´Elba, si è agganciata al business con una nuova iniziativa mirata a servire al meglio la nautica oversize. Chi può si attrezza, perché le grandi barche, al di là dei vip che portano a bordo, vogliono dire ricchezza e lavoro, quanto mai utili in tempo di crisi. La rotta dei megayacht in transito in Italia è talmente scontata che nell´ambiente si chiama "milk tour", il giro del lattaio, perché è sempre lo stesso: si parte da Saint Tropez, si arriva a Portofino, poi un salto in Sardegna, a Porto Cervo o Porto Rotondo, e giù fino a Capri, magari con una sosta in Toscana. L´industria e i servizi ringraziano, perché le barche non smettono di essere ordinate (777 nel 2007, 916 nel 2008) e perché l´Italia da sola vale la metà di tutta la produzione mondiale, con cinque marchi nei primi dieci. La corsa, adesso, è inevitabilmente rallentata, ma senza fermarsi. Per questo si attende con particolare attenzione l´arrivo in massa delle mille barche (numero stimato da una ricerca che la Bain & Company ha realizzato per la società genovese Amico) e che rappresenta un terzo di tutto il parco nautico mondiale.
Le stime del business dei grandi yacht parlano infatti di 430 milioni di euro suddiviso fra il "service e refitting" (materie prime e servizi di intervento sulle barche) 130 milioni, indotto di porti e marine (70 milioni per ormeggio, carburante, ricambi) e indotto nautico indiretto (130 milioni per turismo, spese ospiti, e spese di equipaggio).
Numeri che sembrano distanti anni luce dai ragionamenti sulla crisi, anche se in verità quest´anno pare in aumento il numero di chi, invece, dell´acquisto, opta per l´affitto della megabarca. Una settimana costa da 30 a 500mila euro, compreso l´equipaggio. E subito si sale a bordo di un superyacht, misura standard per le barche superiori ai 24 metri. «In verità - spiega Fabio Pesto, titolare dell´agenzia marittima specializzata proprio in questo tipo d´imbarcazioni e organizzatore del più grande evento mondiale di "affitto" di superyacht, che si tiene a Genova la prima settimana di maggio - anche il concetto di "mega" dev´essere un po´ rivisto, perché ormai abbiamo barche che superano addirittura i cento metri di lunghezza». Vere e proprie navi, insomma, riservate però a un solo armatore e alla sua stretta cerchia di amici. Al di sopra dei trenta metri, comunque, nessuno sembra disposto a discutere sull´ingresso nei "mega", anche perché con le distanze aumentano le particolarità di imbarcazioni che vengono curate fin nei minimi dettagli per accontentare l´acquirente: barche che possono cambiare colore grazie a eclettici led luminosi, arredi con i materiali più raffinati, perfino i nuovissimi "Mecca finder", una freccia laser per chi in mare vuole sempre sapere dove sia la Mecca e quindi pregare nella giusta direzione.
Sarà per questo che l´offerta di posti barca per il settore "mega" continua ad aumentare lungo tutto il Tirreno e, in parte, anche sull´Adriatico, che deve però fare i costi con la concorrenza della Croazia e dei paesi emergenti, nel settore, come il Montenegro.