Libero 09/07/2009, 9 luglio 2009
Nuovi attacchi alle multinazionali dell’oro nero. Laddove sono più esposte, in mezzo al nulla. Gli insorti nigeriani del Mend (Movimento per l’emancipazione del delta del Niger) hanno rivendicato due sabotaggi ad oleodotti dell’Agip e della Shell nel sud petrolifero della Nigeria
Nuovi attacchi alle multinazionali dell’oro nero. Laddove sono più esposte, in mezzo al nulla. Gli insorti nigeriani del Mend (Movimento per l’emancipazione del delta del Niger) hanno rivendicato due sabotaggi ad oleodotti dell’Agip e della Shell nel sud petrolifero della Nigeria. impossibile proteggere chilometri e chilometri di condutture ed è gioco facile per il Mend trovare il punto debole. Con questi attacchi il gruppo militante armato ha intensificato la «guerra del petrolio» e fornito un chiaro messaggio al presidente nigeriano Umaru Yar’Adua: il Mend si rifiuta di accettare la sua offerta di amnistia, lanciata due settimane fa. L’Eni non ha voluto commentare l’attacco all’oleodotto dell’Agip, avvenuto all’alba di ieri a Nambe Creek, nello stato del Bayelsa sul delta del Niger. Il sabotaggio all’oleodotto della anglo-olandese Shell è avvenuto nella stessa zona. Questi ultimi sabotaggi portano a sette il numero di attacchi alle installazioni petrolifere rivendicati dal Mend da 14 giorni a questa parte. Il movimento armato ha promesso anche di sabotare il progetto di gasdotto trans-sahariano dalla Nigeria all’Algeria che dovrebbe entrare in servizio nel 2015. Da tre anni il Mend combatte nel delta del Niger una dura lotta contro le truppe regolari nigeriane per ottenere più dividendi per la misera popolazione locale dai giacimenti di petrolio e di gas naturale. La produzione di petrolio dalla più grande potenza petrolifera dell’Africa è sempre più ridotta a causa dei ripetuti sabotaggi operati dal Mend. Martedì, il governatore della banca centrale nigeriana, Lamido Sanusi, ha dato l’allarme: le riserve in dollari stanno sempre più scendendo in Nigeria. Il presidente Yar’Adua ha lanciato il 25 giugno la sua offerta di amnistia al Mend proprio per cercare di fermare l’emorragia di petrolio e di divise. L’Agip, la Shell e la Chevron hanno già tagliato la loro produzione di 273 mila barili al giorno. La Nigeria, primo produttore petrolifero africano, sta scendendo ai livelli dell’Angola. I guerriglieri del Mend hanno compiuto vari rapimenti nella zona dall’inizio di quest’ultima offensiva sferrata contro le forze nigeriane alla fine di maggio. Lunedì sono stati sequestrati sei membri di una ditta chimica straniera fra cui due russi e un’indiano.