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 2009  luglio 09 Giovedì calendario

I FIGLI DEL WEB SEMANTICO

Età media dei dipendenti: 29 anni. Quella dell’amministratore delegato è solo di poco superiore: ha 36 anni. Ambiente rilassato e creativo. C’è un piccolo pezzo di "California", la California delle dotcom e della Silicon Valley, a Roma, sulla Circonvallazione Trionfale, dove ha sede Asemantics, dinamica società informatica, specializzata nelle soluzioni tipiche del web semantico. Una piccola realtà (il fatturato 2008 ha raggiunto 800 mila euro) nata nel 2003, che però, a guardare bene, tra i suoi clienti conta nomi di tutto rispetto: dalla mitica Bbc a Skype, dall’innovativo sito di videosharing Joost al gruppo L’Espresso,fino a Telecom.
Niente male per una società completamente autofinanziata e di proprietà dei tre fondatori. «Siamo stati tra i primi in assoluto in Italia ad adoperare tecnologie tipiche del web semantico per proporre soluzioni informatiche innovative alle imprese», spiega l’ad, Alberto Attilio Reggiori, che ha creato la società assieme ad altri due veterani del semantic web: il serbo Zavisa Bjelogrlic e l’olandese Dirk Willem van Gulik, pioniere delle prime fasi del web ed ex presidente dell’Apache software foundation. «L’idea è nata durante una conferenza internazionale in Sardegna, e nei primi cinque anni il 100% del nostro fatturato proveniva da clienti esteri, ai quali è più facile presentare le proprie idee innovative e ricevere fiducia ». Proprio come è accaduto con la Bbc, che nel 2006 ha affidato a questi giovani italiani la progettazione del nuovo archivio storico della storica emittente pubblica inglese sul web e la creazione di un sistema, in pura logica web 2.0, che consentirà agli utenti web di creare pagine wiki sulle proprie trasmissioni preferite e creare delle communities attorno ai programmi della Bbc. Tra le nuove sfide di Asemantics ce n’è una dal sapore europeo: la società è uno dei soli tre partner italiani, assieme alla Rai e alla Txt Polymedia di Torino, a partecipare al consorzio europeo " NoTube",finanziato dalla Comunità europea nell’ambito del 7° accordo di programma quadro, che ha l’obiettivo di sviluppare software in grado di unire il mondo dei social network con i contenuti televisivi, attraverso le tecnologie del web semantico: motori di ricerca specifici per archivi video, pubblicità mirata per il singolo utente, palinsesti personalizzati. Un progetto triennale, lanciato lo scorso febbraio, a cui partecipano 12 partner europei, tra cui importanti università, centri di ricerca e broadcaster come la Bbc, e nel quale Asemantics ha la responsabilità di sviluppare un componente software in grado di applicare la logica della recomendation, tipica dei social network, ai contenuti televisivi. «Si tratta di ricevere informazioni filtrate, attraverso gli interessi delle persone con cui intrattengo relazioni sociali sul web’ spiega Davide Palmisano, 29 anni, responsabile del progetto per Asemantics – se condivido con molti amici sui miei social network la passione per il rock anni 70, il sistema mi proporrà automaticamente video e servizi televisivi su questo argomento ». Insomma, si tratta di andare oltre quanto già fatto negli ultimi tempi da grandi emittenti Usa come la Cnn, che durante il discorso di insediamento di Obama ha aperto il suo sito internet, attraverso accordi con Facebook e Twitter, ai commenti e alle relazioni degli utenti: la tv del futuro passa anche da qui.