Valentina Giannella, ItaliaOggi 8/7/2009, 8 luglio 2009
IL G8? UNA FIERA DEL MADE IN ITALY
Si apre il summit all’Aquila e si scoprono i nomi degli sponsor, top secret fino all’ultimo
Da Technogym a Frette, parte la corsa per viziare i grandi
Nonostante lo sciame sismico continui, nonostante le foto a orologeria di Villa Certosa con cui la stampa estera minaccia la credibilità del premier Berlusconi, i primi della classe del made in Italy sono schierati da questa mattina all’Aquila, pronti ad accogliere i capi di stato che partecipano al G8 con i migliori prodotti tricolore. Anzi, è proprio la fanfara mediatica che precede questo G8, spostato da La Maddalena a L’Aquila dopo il terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese, a trasformare per la prima volta un evento politico internazionale in un’occasione di puro marketing per molte aziende italiane. Anche se ufficialmente l’elenco è top secret fino all’ultimo, per «motivi di sicurezza» (ogni singolo comunicato dei marchi coinvolti doveva infatti essere vagliato da un’apposita agenzia presso il ministero dell’interno) alcuni nomi, per vie più o meno ufficiali, sono trapelati, disegnando una routine quotidiana dei grandi ospiti degna di una permanenza al Four Seasons più che presso la sobria Scuola sottufficiali della Guardia di finanza aquilana nel quartiere di Coppito.
Mentre il Media center che ospita i 1.500 giornalisti accreditati da tutto il mondo cercherà di sollevare l’umore degli ospiti (affannati dietro a connessioni internet ballerine nonostante il ciclopico impegno di Telecom Italia, 17 mila metri di cavi in fibra ottica posati, 1.090 stanze d’albergo cablate) con i prodotti abruzzesi impiattati da Autogrill, la tavola dei capi di stato sarà ugualmente fedele al territorio grazie ai prodotti De Cecco con pasta e olio dop abruzzese. Da Vannulo di Paestun (in provincia di Salerno) proverranno le mozzarelle di bufala che tanto piacciono al premier Berlusconi, oltre che a Carlo D’Inghilterra. Concessione al Trentino solo per il brindisi con le bollicine, che saranno quelle Ferrari. La stessa etichetta ha pronte decine di casse del raro Ferrari Perlè nero (annata 2003) da consegnare come omaggio ai capi di stato.
E gli omaggi non mancheranno, nelle camere degli alloggi allestiti e arredati grazie ai tessuti e alla biancheria made in Italy di Frette. La stessa Frette infatti ha preparato asciugamani e accappatoi personalizzati con le iniziali degli ospiti. Iniziali ricamate anche per l’omaggio di La Perla: vestaglie e pigiami di seta nera della nuova collezione Nero Perla che sarà lanciata solo nel 2010.
La mise en place dei pranzi e delle cene è firmata Richard Ginori 1735, che oltre ai servizi di porcellana vestirà ciascuna tavola con un putto in porcellana, classica firma del marchio. Le suite degli ospiti saranno ovviamente corredate di tutto il necessario per la colazione in camera, oltre che arredate con teche contenenti pezzi unici delle collezioni storiche della casa manifatturiera.
Per i momenti di relax, tra un incontro e l’altro, Barack Obama non si farà mancare la sua seduta di fitness quotidiana. All’Aquila come alla Casa Bianca, Technogym ha fatto installare il tapis roulant di ultima generazione oltre al Kinesis personal disegnato da Antonio Citterio e alla chaise longue per lo stretching in giacca e cravatta Flexability, che ha debuttato al villaggio Olimpico di Pechino.
E la sera, nel caso gli ospiti illustri non riuscissero a dormire nelle loro suite improvvisate a poca distanza dalla tendopoli con i terremotati ancora in attesa di una sistemazione meno precaria, possono sempre fare due passi per digerire gli arrosticini. A ripararli dall’umidità della sera ci penserà il President parka, il giaccone disegnato da Silvio Berlusconi e prodotto da Belstaff in 41 pezzi personalizzati. Per la sicurezza, c’è Finmeccanica.