Emanuele Novazio, La stampa 8/7/2009, 8 luglio 2009
A COSA SERVE IL SUMMIT DEL G8? (DOMANDE
& RISPOSTE)-
Che cos’è il G8?
Il «Gruppo degli 8» è il Forum informale che riunisce i 7 Paesi più industrializzati del mondo (Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Canada) più la Russia. Non è un’organizzazione internazionale e non ha una struttura amministrativa con un Segretario permanente: è piuttosto un «processo» che culmina in un vertice annuale, nel corso del quale capi di stato e di governo discutono i principali problemi politici ed economici, le cui soluzioni vengono delineate nella Dichiarazione finale e in una serie di documenti allegati. Nessuno di loro però è vincolante; la Dichiarazione finale, in particolare, è spesso generica e viene volentieri disattesa, dal momento che non esiste un’autorità abilitata a farla rispettare».
Da quando l’Italia
ne fa parte?
Dal primo vertice dell’allora G6 convocato nel novembre del 1975 a Rambouillet dal presidente francese Giscard d’Estaing per discutere della crisi petrolifera. I partecipanti erano Francia, Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Germania e Italia, rappresentata da Aldo Moro. Nel 1973 gli Stati Uniti avevano già istituito il cosiddetto «Library Group», che l’anno successivo riunì i ministri delle Finanze di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Giappone (G5). Nel 1976 il Canada si unì al Club, che si trasformò in G7. La Russia, che a partire dal 1991 si riuniva con i sette Grandi in un «dopo-summit», è entrata a farne parte a pieno titolo nel ”98, quando è nato ufficialmente il G8.
Di che cosa si discuterà all’Aquila
da oggi al 10?
Gli 8 esamineranno la crisi economica internazionale e le crisi regionali, dall’Afghanistan-Pakistan all’Iran. Ma parleranno anche di proliferazione nucleare, di fame nel mondo e sicurezza alimentare, di lotta ai cambiamenti climatici e liberalizzazione del commercio mondiale. Oltre che della crisi economica e finanziaria globale.
Quanto costerà all’Italia
l’organizzazione?
Il Commissario Guido Bertolaso, cui fa capo l’organizzazione del summit, parla di «pochi milioni di euro». Secondo Berlusconi, il vertice alla Maddalena sarebbe costato oltre 220 milioni di euro. Il G8 di Heiligendamm (Germania, 2007) è costato oltre 100 milioni di euro fra spese per la sicurezza e ospitalità alle delegazioni.
Il G8 è ancora una formula valida
per affrontare i problemi globali?
Il G8 rappresenta il 13 per cento della popolazione mondiale e oltre il 50 per cento del prodotto interno lordo del pianeta. Ma quanto a prodotto interno lordo, la Cina ha superato Canada, Italia, Francia e Regno Unito, mentre Brasile e Spagna hanno economie più grandi di quella russa. Il formato dei vertici a 8 risente di gerarchie economiche e politiche che si stanno trasformando rapidamente e profondamente: la questione del formato «è aperta», sostiene l’Italia, che ha formalizzato, nella seconda giornata del vertice aquilano, un allargamento alle economie emergenti, i 5+1 (Cina, India, Messico, Brasile, Sud Africa ed Egitto, quest’ultimo su esplicito invito del governo Berlusconi). Invece nella terza giornata, dedicata all’Africa, parteciperanno alla discussione 39 Paesi e organizzazioni internazionali.
Che differenza c’è
fra il G8 e il G20?
Il G20 è un forum informale nato nel 1999 a livello ministeriale per discutere i temi chiave dell’economia globale fra potenze industriali e Paesi emergenti (ne fanno parte, oltre ai Paesi G8, Argentina, Australia, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Sud Corea, Turchia e Unione europea, ma il formato è elastico e può estendersi). Rappresenta i due terzi del commercio e della popolazione del pianeta, e oltre il 90% del Pil mondiale. Negli ultimi due anni ha assunto una importanza crescente, tanto che alcuni Paesi G8 (la Germania in testa) vorrebbero privilegiarlo.
Chi sono gli sherpa?
Sono alti funzionari incaricati di preparare il G8 (sherpa italiano è l’ambasciatore Gianpiero Massolo). Devono il nome ai portatori himalayani che aiutano gli scalatori ad «arrivare al vertice».
Perché il G8 è occasione
di contestazioni e violenze?
I movimenti no-global lo considerano una sorta di governo mondiale della globalizzazione. E ritengono i Paesi membri responsabili dei problemi che sostengono di volere affrontare senza riuscire a risolvere, quali il riscaldamento globale, la povertà in Africa o la diffusione dell’Aids.
Perché non sostituire questi vertici
con videoconferenze?
Perché, sostengono i fautori di queste riunioni, i vertici non si esauriscono nelle sedute plenarie ma producono i migliori risultati negli incontri a quattrocchi dietro le quinte, che favoriscono inoltre la conoscenza personale fra leader.