Marco Bellinazzo, ཿIl Sole-24 Ore 8/7/2009;, 8 luglio 2009
CONTROLLI SOLO VIRTUALI SULL’IDENTIT DEI TIFOSI
necessario un cambio di strategia per contrastare la violenza ultras. E la "tessera del tifoso" è la carta da giocare. Di questo si dice certo il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che lo ha ripetuto anche ieri convocando a Roma una sorta di stati generali dal calcio italiano con all’ordine del giorno proprio il problema sicurezza (si veda l’articolo a fianco).
Tra false partenze e i ritardi accumulati in questi mesi da tutti i club professionistici – se si eccettuano Milan e Inter – ministero, Figc e Lega provano dunque a rilanciare il progetto. Se infatti il numero di incidenti e feriti (tra spettatori e forze dell’ordine) è in calo da qualche anno, le partite "a rischio" restano ancora troppe, così come le restrizioni alle trasfertee i vincoli nella vendita dei biglietti. Nello scorso campionato i match di serie A per i quali è scattato l’allarme dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive sono stati 109 (su un totale di 380 partite disputate, il 30% circa), cui vanno sommati una ventina di incontri in serie B, un centinaio in Lega Pro (l’ex serie C) e almeno una cinquantina tra i dilettanti. Un bollettino di guerra settimanale che i tecnici del Viminale si augurano di non essere più costretti a stilare.
In pratica, la tessera del tifoso è finalizzata a sostituire biglietti e abbonamenti. Cosa che porterebbe con sé due vantaggi: in primo luogo, dovrebbe consentire di "smaterializzare" il titolo di accesso allo stadio debellando il fenomeno del bagarinaggio; in secondo luogo, dovrebbe permettere di identificare con certezza i possessori, evitando l’ingresso negli impianti ai supporter più facinorosi.
Queste verifiche preventive, in realtà, dovrebbero essere già possibili. Il pacchetto Pisanu- Amato (in particolare, gli articoli 8 e 9 del Dl 8 del 2007) stabilisce infatti il divieto di agevolazioni o della vendita di biglietti nei confronti dei soggetti destinatari di Daspo o dei condannati per episodi di violenza legati a eventi sportivi. Si prevede, altresì, che specifici decreti ministeriali avrebbero dovuto definire «le modalità di verifica, attraverso la questura, della sussistenza dei requisiti ostativi per i nominativi comunicati dalle società». L’iter di attuazione di queste misure, tuttavia, non è stato completato, per cui finora non è stato possibile realizzare appieno – nonostante tornelli e biglietti nominativi – sbarramenti di tipo preventivo.
Viceversa, con la tessera del tifoso questi controlli sono già effettuabili. Milan e Inter che l’hanno lanciata nello scorso anno (di "Cuore rossonero", per esempio, ne sono state emesse 160mila e sarà presto abbinato alle stesse un punteggio che premierà i tifosi più meritevoli), sono già in grado di verificare, interfacciandosi con gli istituti di credito incaricati del collocamento e soprattutto con la questura di Milano, l’affidabilità del sottoscrittore e la sua fedina penale. In questo modo la tessera può essere subito negata o può essere revocati a chi si renda protagonista di fatti di violenza nel corso della stagione.