M. D. Il manifesto 07/08/2009, 7 agosto 2009
Poche case editrici possono vantare un catalogo storico e un «parco titoli» di assoluto livello come quello della Bollati-Boringhieri
Poche case editrici possono vantare un catalogo storico e un «parco titoli» di assoluto livello come quello della Bollati-Boringhieri. La casa editrice torinese, fondata nel 1957 dall’italo-svizzero Paolo Boringhieri, già redattore Einaudi, e rilevata da Giulio Bollati nell’97, è da ieri formalmente parte del gruppo editoriale Mauri Spagnol. Il gruppo, oltre alla recentemente acquisita Bollati-Boringhieri, comprende altre undici case editrici (Ponte alle Grazie, Longanesi, Guanda, Salani, Garzanti, Corbaccio, Tea, Nord, Vallardi, Coccinella e Duomo Ediciones) e ha una partecipazione in Chiarelettere e in Superpocket e si presenta dunque come uno dei principali e più agguerriti «attori» del mercato editoriale italiano, con le sue dieci milioni di copie di libri venduti e un fatturato complessivo di oltre centotrenta milioni di euro per il 2008. La sede della casa editrice rimarrà a Torino e anche di questo Romilda Bollati si dichiara contenta. «Sono oltremodo lieta», aggiunge l’oramai ex presidentessa della casa editrice, «dell’esito di questa trattativa che ho condotto nei suoi aspetti più delicati con Achille Mauri in una sintonia di intenti che mi rassicura sull’opportunità della mia scelta». Il ricordo, in questo momento di passaggio di consegne, va comunque a due figure che, in tempi recenti, hanno contribuito al rilancio di un progetto culturale-editoriale ambizioso: il fratello Giulio Bollati, a cui si deve l’anima «letteraria» del catalogo, e Alfredo Salsano, per molti anni direttore editoriale. «Lascio una casa editrice di "carattere"», prosegue Romilda Bollati, «di cui sono stata e sono fiera e, in questo momento, permettetemi l’ossimoro, tristemente felice». Fondata formalmente il primo aprile del 1957, come «costola» dell’Einaudi, dopo pochi anni la Paolo Boringhieri editore (questa le denominazione iniziale) assunse il motto ««Celum stellatum» come proprio tratto distintivo. Motto che, illustrato da un’incisione quattrocentesca, tuttora contraddistingue i titoli di un catalogo particolarmente ricco e raffinato. Un catalogo che, oltre alle oramai classiche opere complete di Freud e Carl Gustav Jung, comprende libri di Giorgio Agamben, Luigi Pintor, Claudio Pavone, Serge Latouche solo per per citarne alcuni. «Il fatto che la casa editrice di Freud e Jung, venga affidata al Gruppo Mauri Spagnol», ha dichiarato Achille Mauri, «mi riempie di soddisfazione». Mauri si dichiara inoltre certo che il suo gruppo «sarà l’ambito ideale per l’ulteriore sviluppo delle qualità del catalogo Bollati-Boringhieri e dei suoi autori». Glielo auguriamo.