Varie, 8 luglio 2009
Tags : Sitara Achak-Zai
AchakZai Sitara
• Afghanistan 1956 (~), 12 aprile 2009. Politico • «Sulla sua testa pendeva una taglia molto alta, 300mila rupie pachistane (quasi 3mila euro). Tanto avevano messo in palio i talebani per vederla morta. Lei lo sapeva, sapeva di avere i giorni contati in Afghanistan e aveva deciso di lasciare il Paese, per la seconda volta dopo la fuga in Germania durante l’era talebana. Non ha fatto in tempo a mettersi in salvo Sitara Achakzai, nota per le sue battaglie in favore delle donne e consigliera provinciale a Kandahar, culla del potere talebano. [...] è stata uccisa a colpi di pistola davanti a casa, ”da due uomini in moto” ha precisato Ahmad Wali Karzai, capo del Consiglio provinciale e fratello del premier. L’agguato si è svolto in pieno giorno mentre la donna tornava da una seduta consiliare. La prima a cui aveva partecipato dopo essere rimasta ferita [...] nell’attacco kamikaze che aveva insanguinato l’aula, uccidendo tredici persone. Terrorizzata, Sitara aveva deciso di lasciare il Paese. ”Aveva già un biglietto pronto per il primo maggio” racconta all’Independent un’amica. Si era recata in aula per congedarsi dai colleghi prima di espatriare. Una seduta d’addio, prima di volare lontano. Invece è stata uccisa. Ultima vittima della lunga serie di donne punite per aver osato sfidare il fondamentalismo dei talebani con la loro attività: come la ballerina Shabana massacrata a gennaio 2009 nella valle di Swat, la superpoliziotta Malalai Kakar, colpita a settembre 2008 a Kandahar, le giornaliste Shikeba Sanga Amaj e Zakia Zaki trucidate nel 2007, la politica Safia Amajan assassinata nel 2006» (’Corriere della Sera” 14/7/2009).