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 2009  luglio 06 Lunedì calendario

Quei grattacieli "ecoconsapevoli" che tagliano consumi e inquinamento- L’esempio più recente arriva da Roma, in particolare dalla zona del Castellaccio

Quei grattacieli "ecoconsapevoli" che tagliano consumi e inquinamento- L’esempio più recente arriva da Roma, in particolare dalla zona del Castellaccio. Nell’area vicino all’Eur sta sorgendo il Business Park Europarco che ha il suo simbolo nella torre firmata da Franco Purini. Un grattacielo da 130 metri definito «ecologicamente consapevole» per l’utilizzo massiccio di tecnologie per il risparmio energetico e la limitazione dei residui, con pannelli solari sul tetto e un sistema per il riutilizzo delle acque piovane. Il progetto dell’intera area prevede, poi, un sistema di sottoservizi collegati attraverso un cunicolo tecnologico intelligente che tiene insieme esigenze di sicurezza e di risparmio energetico. E il segnale di una nuova stagione che sta avanzando nel campo dell’architettura: la tecnologia resta assoluta protagonista ma sempre più si orienta verso la riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi. Un nuovo trend che si spinge fino all’interno delle abitazioni, dove la domotica ottimizza il lavoro degli elettrodomestici abbattendo gli sprechi. Gli esempi in questa direzione si sprecano. Come a Dubai, dove gli sceicchi sono alle prese con un piano epocale di costruzioni che vede al lavoro alcuni tra i più famosi architetti del mondo con in testa David Fisher, progettista della Dynamic Tower. Una costruzione di 68 piani, ciascuno dei quali in grado di girare su se stesso indipendentemente dagli altri, con energia prodotta dalla stessa torre. L’impiego diffuso di fonti rinnovabili consentirà un risparmio di elettricità intorno al 20% rispetto alla media. Iniziative simili sono in corso in numerose città occidentali. Stoccolma si è vista riconoscere dalla Commissione Europea il patentino di "Capitale verde europea" per il 2010: la capitale svedese ha dotato le abitazioni di impianti pneumatici sotterranei che consentono di smaltire i rifiuti biodegradabili arrivando a sfiorare il 100%. Un modello che Milano vorrebbe copiare in vista dell’Expo, tanto che nelle scorse settimane una delegazione del capoluogo lombardo ha fatto visita agli impianti svedesi. Il sacchetto dell’immondizia già differenziata viene gettato in contenitori simili a colonnine sistemate sotto casa o nei palazzi e, seguendo una rete di tubi sotterranei, arriva direttamente in un unico punto di raccolta, dove, già pressati in container, li ritirano i camion. Il connubio tra risparmio energetico e rispetto dell’ambiente passa anche attraverso l’utilizzo di isolanti naturali per gli edifici, a base di cellulosa, fibra in legno o canapa. La stessa Commissione Europea, nello stimare possibili riduzioni di consumi energetici fino al 27%, ha messo al primo posto l’isolamento di muri e tetti. Un business cavalcato dagli operatori del settore come Kerakoll, azienda modenese che ha inaugurato una green vision che, tra l’altro, prevede un intonaco termico ecocompatibile che lascia traspirare i muri, permettendo risparmi fino al 60% per le murature in tufo. Ma la strada della riduzione dei consumi passa anche attraverso le scelte all’interno delle singole abitazioni. Un ruolo centrale lo rivestono le strategie degli enti locali. Nei mesi scorsi, il Comune di Trieste è intervenuto in collaborazione con le aziende Siram e Sinergie per riqualificare gli impianti termici attraverso nuove soluzioni tecnologiche. Lavori che hanno permesso di migliorare la resa del 14% e ridurre la potenza installata del 27%. Con il risultato di far calare le emissioni di anidride carbonica (’21,2%), ossido di azoto (’45,7%) e polveri sottili (’88,5%). Stesso obiettivo perseguito dalla Provincia di Trieste, che ha avviato un appalto per riqualificare tutti gli impianti di riscaldamento, climatizzazione ed elettrici negli immobili di proprietà con l’obiettivo di ridurre i consumi tra l’8 e il 10%, con picchi fino al 17% per alcuni edifici. In parallelo con gli interventi, sono previsti corsi di formazione per creare nuove figure professionali come l’energy manager, capaci di ottimizzare i consumi di una pluralità di strutture. Intanto avanzano le soluzioni di domotica, scienza che consente di gestire in maniera integrata gli elettrodomestici favorendo il risparmio di energia. Così, tramite pulsanti, tastiere o comandi a riconoscimento vocale è possibile, ad esempio, attivare l’impianto di aria condizionata pochi minuti prima di rincasare, spegnere automaticamente le luci nei locali rimasti vuoti e attivare la lavastoviglie in automatico quando i pannelli solari sono al picco del rendimento, in modo da utilizzare energia pulita e a costo zero. Molte di queste soluzioni sono già disponibili e permettono di rientrare nell’investimento nel medio termine. L’Enea ha calcolato che, con costi aggiuntivi sugli impianti del 23% per le nuove abitazioni e del 56% per gli edifici da ristrutturare, è possibile risparmiare almeno il 15% di energia. Tutti i principali produttori di elettrodomestici si stanno muovendo in questa direzione. Come la Greenkitchen di Whirlpool, concept di cucina ecosostenibile che recupera il calore prodotto dal compressore del frigorifero, unico elettrodomestico a funzionare 24 ore su 24, per iniziare a scaldare l’acqua della lavastoviglie. I sensori di torbidità dell’acqua rilevano il livello di sporco nel lavello per evitare di sprecare acqua.