Lorenzo Morelli, ItaliaOggi 6/7/2009, 6 luglio 2009
STUDI LEGALI, NUOVI MUSEI DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Gli avvocati si circondano di opere di grandi artisti e di nuove promesse
Dipinti, sculture, stampe antiche. E ancora, statue, vasi e monili. Sui piedistalli e sulle cornici non ci sono cartellini con il nome dell’artista o il titolo dell’opera perché qui nulla è in vendita. Infatti non si tratta di una galleria d’arte o di una casa d’aste dove sono messi in evidenza i pezzi migliori delle collezioni, ma sono i corridoi e i salotti d’attesa degli studi legali italiani, sempre più impreziositi da pezzi unici, capolavori dell’arte moderna fino alle grandi firme delle correnti contemporanee.
Luci, spazi e arredamenti sono pensati e realizzati per valorizzare le opere negli studi legali che scoprono una nuova dimensione e si trasformano in una piccola esposizione permanente dove gli occhi dei clienti possono godere della creatività artistica di nomi come Renato Guttuso, Graham Sutherland, Sol LeWitt, Giuseppe Uncini, Carla Accardi, Giorgio Griffa, Marco Tirelli, Lawrence Carroll. Allo stesso tempo questa vetrina prestigiosa permette ad affermati artisti contemporanei e potenziali nuove promesse di catturare l’interesse e la curiosità di importanti business man, imprenditori e professionisti arrivati in studio per ben altri motivi. Il fil rouge che unisce chi compra arte è la passione per chi ha saputo raccontare un’emozione con un pennello o uno scalpello, una sensibilità spesso innata ma che può essere trasmessa e condivisa.
Sono diverse le law firm italiane e straniere dove l’arte ha trovato spazio: da Nctm a Tonucci, passando da Trifirò a Carnelutti fino a Norton Rose e Pedersoli.
Nctm: «Bisogna sostenere gli artisti e il loro lavoro»
«Noi abbiamo un debito con il passato», ha esordito Gianfranco Negri Clementi, fondatore e of counsel di Nctm, «la formazione classica ricevuta prima al ginnasio e dopo al liceo ci ha cresciuti nel rispetto dell’equilibrio e dell’armonia. Dagli scultori greci e romani fino a grandi pittori e architetti rinascimentali. Per questo dico che acquistare un’opera d’arte è una forma di restituzione dell’educazione ricevuta, quasi un dovere morale di divulgazione del bello».
A fare gli onori di casa in Nctm a Milano c’è la scultura di Igor Mitoraj, ma il dedalo di corridoi conducono a sale dove si possono incontrare opere di Graham Sutherland (Interior), Sol LeWitt (Lines of one inch), Giuseppe Santomaso (Rosso Gotico), Sophia Vari (Le jour des jours, scultura), Mario Arlati (L’ombra che nasce). « capitato spesso che qualcuno abbia visto una scultura o un quadro e abbia voluto conoscere l’artista per comprare un suo pezzo. Io do sempre volentieri nomi e telefoni, anche se per noi l’obiettivo non è quello di fare promozione, ma godere del bello con chi ha realizzato l’opera e con chi la osserva. L’arte non ha solo una finalità estetica, ma anche un ruolo sociale, l’impegno e l’energia degli artisti può essere canalizzata per raccontare problemi universali. un modo per fare del bene agli altri. Le stesse logiche sono quelle che regolano il mondo del no profit: la cura del prossimo e l’attività a favore di chi ha bisogno. In Italia il 4,5% della forza lavoro dipendente è impegnate in attività onlus, in termini quantitativi significa alcuni milioni di persone, di cui il 60% sono donne. Il nostro contributo è quello di fare sempre di più per sostenere gli artisti e il lavoro».
Tonucci e Associati, vetrina per giovani artisti
Promotore di iniziative a favore della diffusione dell’arte è Mario Tonucci, managing partner di Tonucci e Associati. «Rendere piacevoli e personalizzati gli ambienti di lavoro e avvicinare a nuove esperienze e curiosità culturali anche i propri clienti è stata una delle molle che hanno fatto scattare una serie di iniziative nel campo dell’arte fin dagli anni 80», ha detto Tonucci, «nel tempo lo studio ha sponsorizzato mostre come «Picasso e la sua Epoca» a Palazzo Ruspoli o «Ferdinand Voet ritrattista di Corte nell’Europa del ’600» a Castel Sant’Angelo. Oggi, con l’incremento degli spazi e l’apertura di nuove sedi, si è aperta la possibilità di organizzare eventi inhouse, dando vetrina a giovani artisti di diverse nazionalità invitandoli a tenere mostre contemporanee. Circa ogni sei mesi le pareti delle varie sedi (Roma, Milano, Padova, Firenze, Bucarest, Tirana) ospitano mostre personali di pittori emergenti da ultimi l’albanese Genti Korini e Sergio Raffo». L’organizzazione è meticolosa, per ciascun evento vengono stampate locandine e brochure di presentazione per gli invitati che possono venire a contatto diretto con l’autore, «musica e aperitivi accompagnano gli ospiti in spazi che fino a qualche ora prima erano stati testimoni di seriose attività legali. Per noi è un modo per venire in aiuto a validi artisti interessati a farsi conoscere anche al di fuori dei tradizionali canali delle gallerie d’arte. Per lo studio il vantaggio è anche di avere senza costi degli ambienti di lavoro sempre vivi e stimolanti. Finora questo interesse per l’arte da parte di coloro che hanno frequentato i nostri uffici si è dimostrato un ottimo canale relazionale per tenere con il cliente rapporti anche al di fuori dell’ambito professionale».
Grazie a queste iniziative da Tonucci è nato un dipartimento specializzato in grado di fornire assistenza e consulenza ai clienti in tema di arte acquisto, vendita, esportazione, assicurazione, problematiche legate ai falsi ed alla proprietà.
L’avvocato è molto affezionato ad alcuni pezzi come un quadro di Guttuso, una pianta originale di Roma di Gian Battista Nolli del 1740, un busto romano del 2° secolo. «Inoltre sono molto legato a due opere astratte di un mio amico Ranieri Promontorio ed a una tela di Sergio Raffo che campeggiano nella mia stanza».
Carnelutti colleziona opere classiche e contemporanee
Ad aprire le porte dello studio all’arte è stato anche Luca Arnaboldi, managing partner Carnelutti Studio Legale Associato. «Sino ad ora non abbiamo organizzato mostre all’interno dello studio, anche se la collezione di quadri e sculture che possediamo è di per sé un’esposizione. Nel tempo abbiamo cercato di coniugare al meglio una collezione classica con alcuni artisti moderni e contemporanei.
Alcuni soci dello studio hanno sponsorizzato un evento di Maria Teresa Meloni, una giovane artista fiorentina specializzata in ritratti che vive e lavora a New York. possibile che l’esperimento verrà ripetuto in futuro». L’interesse privato di un avvocato per l’arte diventa presto di dominio pubblico e capita che i clienti chiedano una consulenza in materia. «Alcune banche e anche alcuni collezionisti ci hanno chiesto aiuto su varie problematiche legali e fiscali connesse con gli investimenti in arte. Il nostro impegno principale in questo settore è dedicato alla conservazione e alla tutela delle opere della Biblioteca Ambrosiana e del Museo Poldi Pezzoli, due istituzioni con cui il nostro Studio ha un forte legame e a cui dedichiamo sempre volentieri una parte del nostro tempo professionale». Arnaboldi custodisce alcuni scatti di Armin Linke, fotografo milanese di origini tedesche classe 1966, e una statua di Innocenzo Vigoroso, scultore siciliano classe 1962, nella sede di Milano.
Trifirò, lo studio non è solo un posto di lavoro
Anche nel quartier generale di Salvatore Trifirò si possono ammirare diverse opere di Cesare Fiorese della scuola di Gio Pomodoro, come i lampadari «Ala di gabbiano» nella sala riunioni e il «Cactus lunare», nello studio di Trifirò. « capitato spesso che i clienti mi abbiano chiesto i nomi degli artisti che hanno realizzato opere che adornano stanze e sale riunioni. Per me è un piacere contribuire a far conoscere i lavori degli artisti che ho scelto per rendere lo studio non solo un luogo di lavoro, ma un posto in grado di elevare lo spirito».
Norton Rose, come avvicinare il mondo dell’arte alla finanza
La vena artistica scorre anche in Norton Rose che in collaborazione con la casa d’aste Christis ha ideato e organizzato Conversazioni d’arte, una serie di eventi culturali allo scopo di avvicinare il mondo dell’arte a quello della finanza. «Abbiamo creato opportunità uniche dedicate i nostri clienti: visitare un museo tangibile ed effimero», ha detto Paolo Daviddi, managing partner di Norton Rose, «le opere d’arte sono state esposte per pochi giorni antecedenti le aste, una concentrazione di capolavori che per un brevissimo periodo hanno costituito un museo temporaneo prima di dispersi per sempre con la vendita all’incanto. Da molto tempo siamo sensibili al mondo dell’arte, infatti sono molte le occasioni create nelle nostre sedi nel mondo, ad esempio a Londra la nostra lunga collaborazione con la National Gallery ci ha portato a patrocinare importanti mostre come quella sulla Cina: I tre imperatori». Ospiti delle Conversazioni d’arte sono i clienti come aziende, banche ed enti finanziari, che hanno partecipato alle visite guidate in anteprima di importanti selezioni di dipinti antichi provenienti da collezioni private.
«Nella sede di Roma abbiamo ospitato il dipinto di Gaspare Vanvitelli «Il Tevere da Ripa Grande», presentato e spiegato da un critico d’arte. A Milano invece abbiamo portato i nostri ospiti nella sede di Christis. Nell’attuale momento di crisi economico-finanziaria le opere d’arte vengono considerate dei beni rifugio, investimenti che possono ancora dare una certa sicurezza seppur molto fragile».
Pedersoli, ricerca di opere e mecenatismo
L’idea di organizzare un’esposizione per il momento è solo un’ipotesi per Carlo Pedersoli, che non nasconde il desiderio di realizzare una mostra con le opere che da anni colleziona ed espone in studio. Le stanze sono impreziosite dalle realizzazioni di Giuseppe Uncini, Carla Accardi, Giorgio Griffa e Nunzio. E il cammino da un ufficio all’altro continua in compagnia di Marco Tirelli, Lawrence Carroll, Gianfranco Pardi, Dadamaino, James Casebere, Davide Nido e Candida Hoffer. La passione dell’avvocato non si limita alla ricerca di opere da acquistare nelle gallerie in giro per il mondo, ma arriva fino al coinvolgimento diretto dell’artista: ovvero il mecenatismo. Pedersoli, assieme ad altri quattro amici, commissiona l’opera all’artista che realizza una tela per ciascuno. «Questa idea è nata dalla passione comune», spiega Pedersoli, «l’opera finale è una mini serie unica formata da cinque soggetti che il pittore realizza per noi». L’avvocato condivide l’interesse per la corrente analitica e astratta con Giovanni Bandera, responsabile del dipartimento fiscale dello studio, ma la stima reciproca e l’amicizia è nata molto prima frequentando le stesse esposizioni e manifestazioni legate all’arte. «I quadri che sono in studio sono opere che rispecchiano il mio gusto personale, questa osservazione può sembrare banale, ma in realtà molti acquistano arte influenzati dalle mode. Io colleziono solo gli artisti che mi trasmettono emozioni». Pedersoli sostiene direttamente l’arte e in passato ha sponsorizzato mostre come quella di Diamante Faraldo e Visioni, esposizione tenuta a Bergamo presso la galleria Fumagalli.