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 2009  luglio 26 Domenica calendario

IL PASSAPORTO COMINCIA A PRENDERE LE IMPRONTE

partita ufficialmente la seconda fase del passaporto elettronico, quella che coincide con la rilevazione delle impronte digitali trasmesse alla "memoria" del documento, il chip. A fare da apripista, le province di Grosseto e Potenza che hanno iniziato lo scorso 29 giugno mentre nelle altre città si dovrà attendere che gli uffici delle questure abbiano a disposizione l’attrezzatura necessaria al rilevamento delle impronte. Una novità, quella di richiedere le impronte per un documento di riconoscimento, che è stata introdotta prima dal regolamento del Consiglio europeo CE 2252/2004 e poi ratificata in Italia dal ministero degli Affari Esteri con due decreti ”303/014e 303/015 del 23 giugno 2009 ”pubblicati sulla «Gazzetta Ufficiale» 147 del 27 giugno. Ora che sono entrate in vigore le nuove disposizioni relativamente alle caratteristiche di sicurezza del passaporto, cambierà qualcosa per il cittadino che richiede il documento o deve rinnovarlo? Sì, per coloro che lo fanno a partire dal 29 giugno scorso sì, no per i possessori dei passaporti rilasciati prima dell’entrata in vigore dei due provvedimenti perché i documenti conservano la loro validità decennale (resta inalterato anche il costo, 84,95 euro, ossia 44,66 + 40,29 euro di marca da bollo).
Tra i cambiamenti previsti dai decreti, il principale si incontra alla presentazione della domanda di rilascio (alla questura o agli uffici distaccati di pubblica sicurezza): riguarda il rilevamento delle impronte digitali.
Come recital’articolo 3 del decreto 303/014, quando si consegna la domanda mediante apposito modulo informativo con allegate le due foto identiche – e dopo che l’ufficio competente al rilascio del passaporto ha verificato l’identità del richiedente – si può procedere con l’acquisizione, tramite scanner elettronico dell’impronta del dito indice,prima della mano destra e poi della sinistra. L’articolo specifica che «se in una mano l’impronta dell’indice non fosse disponibile, si utilizza ”procedendo in successione – il dito medio, anulare e pollice». Si possono fare tre tentativi e sarà inviata al chip l’immagine migliore. Nel caso in cui sia «temporaneamente impossibile » rilevare le impronte, verrà rilasciato un passaporto valido massimo 12 mesi e se invece non si può assolutamente acquisirle – causa malattia o altro impedimento certificato – il documento verrà rilasciato senza. Gli unici a essere esentati dalle nuove regole sono i minori di 12 anni.
I dati biometrici inseriti nel chip ovvero le informazioni sul titolare presenti nel documento cartaceo, le impronte, la foto del volto e i codici informatici per la sicurezza e la lettura dei dati da parte degli organi di controllo, in un primo momento sono trasmessi via telematica alla "banca dati passaporti" – istituita presso il dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno – che, alla conclusione della fase istruttoria, li cancellerà una volta verificato il funzionamento del microprocessore. Secondo quanto specifica l’articolo 7 del decreto 303/014, all’interno della banca dati resteranno del passaporto soltanto le informazioni utili «in caso di denuncia di furto o smarrimento, nonché per consentire le necessarie verifiche in caso di malfunzionamento del chip».
Tra i due decreti è posizionato l’allegato A che dà disposizioni su come deve esser fatta la foto frontale (tra i 35 e i 40 mm) del viso. Queste le indicazioni da seguire per avere l’immagine giusta: recente (scattata almeno 6 mesi prima della domanda); ben messa a fuoco e senza macchie; né troppo scura né troppo chiara; stampata su carta fotografica di alta qualità in alta risoluzione; senza occhi chiusi, rossi o coperti dai capelli; assenza di occhiali da sole o con montatura troppo grande; vietati cappelli o berretti; sono ammessi i copricapi per motivi religiosi a eccezione che il volto tra fronte e mento sia ben visibile; niente ombre sul viso o dietro la testa; sullo sfondo non ci devono essere oggetti; i bambini devono essere soli e senza giocattoli vicino al viso, con un’espressione neutrale e con la bocca chiusa.