Piero Orlando, ཿIl Sole-24 Ore 6/7/2009;, 6 luglio 2009
SERVONO PASSIONE E SPIRITO DI SQUADRA
Prima di tutto, serve passione per il mondo dei videogiochi ». questo, secondo le aziende, il requisito essenziale, insieme all’esperienza, alle conoscenze tecniche e alla capacità di lavorare in team, per ambire a una carriera nell’industria dei videogame, in Italia come all’estero.
«Una precedente esperienza nel settore è sempre molto apprezzata, ma c’è spazio anche per figure junior se brillanti, dall’alto potenziale, con attitudine a lavorare in team. Per tutti i profili, è sempre indispensabile conoscenza e interesse per il mondo dei videogiochi» spiega Andrea Martinoli, direttore generale di Milestone (www.milestone.it ), la principale azienda italiana di sviluppo software videoludici, con uno studio da 75 persone (l’unica in Italia a poter contare anche su un publisher interno al gruppo Leader di cui fa parte): «Ricerchiamo sempre collaboratori sia per la normale turnazione di personale che per il potenziamento dei vari team di lavoro – prosegue ”, game designer, programmatori, grafici, tester. Ma non è sempre facile trovare profili adeguatamente formati.
Il consiglio generale a chi vuole entrare nel mondo dei videogiochi è cimentarsi, anche da soli come hobby, in lavori che attraverso una demo possano dimostrare una conoscenza pratica oltre che teorica».
«Abbiamo sempre posizioni aperte, ma siamo molto attenti nel valutare nuove collaboratori, a cui richiediamo doti umane e caratteriali per il lavoro in team, perché non è facile trovare le persone giuste» conferma Riccardo Cangini, fondatore e amministratore di Artematica Entertainment ( www.artematica. com), casa di sviluppo indipendente italiana, che impiega 25 lavoratori. «I più ricercati sono game designer e programmatori. Privilegiamo persone con esperienza, ma abbiamo inserito anche diversi giovani».
«Ricerchiamo modellatori e animatori per il reparto grafico, programmatori in flash, tester, project manager» dice Dario Migliavacca, managing director di Ubisoft Milano (
www. ubi.com/it), lo studio di sviluppo italiano da 35 addetti del grande editore multinazionale, che si appresta a una prossima espansione: «In generale è difficile trovare figure con esperienza specifica nell’industria videoludica – prosegue – ma per tutti è richiesta passione per i videogiochi e capacità di lavorare in team».
Si possono valutare anche opportunità all’estero, dove hanno sede gli studios internazionali: «Spesso abbiamo eseguito selezioni per ricerche internazionali di personale nei nostri centri di sviluppo, ad esempio di game designer o localizzatori in lingua italiana dei nostri titoli ”dice Giuseppe Va-leriani, direttore delle risorse umane di Sony computer entertainment Italia ( http://it.playstation. com ), distributore del marchio nel nostro paese – In Italia, invece abbiamo recentemente inserito nuove figure di vendita e marketing».