Beda Romano, ཿIl Sole-24 Ore 4/7/2009;, 4 luglio 2009
BERLINO DECIDE: VIA ALLA BAD BANK
Nasce la bad bank targata Angela Merkel. Il Bundestag ha infatti approvato ieri un atteso progetto di legge che prevede la nascita di bad banks per alleviare i bilanci bancari. L’iniziativa si associa alla decisione di rafforzare i poteri di sorveglianza bancaria delle autorità federali proprio mentre il governo tedesco insiste su nuove regole per meglio controllare il sistema finanziario mondiale.
Dopo aver tanto criticato la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, anche la Germania si è arresa all’idea di aiutare i bilanci bancari con il denaro pubblico. A differenza che in altri paesi, il progetto di legge approvato ieri non prevede la nascita di una sola bad bank nazionale, ma permette al singolo istituto di credito privato di creare la propria bad bank.
Le banche potranno riversare in questi speciali veicoli finanziari i titoli di cattiva qualità, con l’obiettivo di alleggerire i bilanci, scalfire la sfiducia tra istituti di credito, ridare fiato al mercato interbancario e quindi in ultima analisi all’economia. Secondo il ministero delle Finanze, i titoli tossici nel portafoglio delle banche tedesche ammontano a 230 miliardi di euro.
Da un punto di vista tecnico, la valutazione delle obbligazioni verrà affidata a terzi. Il prezzo finale sarà di almeno il 10% inferiore a quello segnato il 30 giugno 2008, prima del fallimento di Lehman Brothers e del tracollo dei mercati. Sulla base di queste valutazioni, la singola istituzione finanziaria potrà ricevere linee di credito garantite dallo Stato con le quali rafforzare il proprio bilancio.
La bad bank avrà una durata massima di 20 anni durante i quali la banca verserà allo Stato una commissione. Nel caso di perdita al momento della scadenza dei titoli, la banca pagherà alle autorità pubbliche la differenza tra il valore reale dello strumento finanziario e il suo valore contabile iniziale. Il progetto di legge passa ora al Bundesrat; il voto è previsto il 10 luglio.
Ieri a Berlino il ministro delle Finanze Peer Steinbrück ha spiegato che l’obiettivo di questa iniziativa è di interrompere una corsa alle svalutazioni «estremamente pericolosa». A furia di svalutare i titoli tossici le banche stanno riducendo il proprio capitale: oltre a rischiare il fallimento, limitano inevitabilmente l’afflusso di credito all’economia.
Sul fronte delle banche pubbliche, il testo prevede la nascita di bad banks federali o locali. L’obiettivo del governo in questo caso è duplice. Non si tratta solo di aiutare gli istituti di credito a migliorare i bilanci societari, ma anche di indurre a un consolidamento le nove Landesbanken esistenti. Su questo versante la reazione di alcune regioni è ancora cauta.
Molti titoli bancari hanno chiuso in rialzo ieri a Francoforte sulla scia dei commenti positivi, in particolare delle associazioni bancarie che hanno ricordato il faticoso dibattito di questi mesi.
La crisi finanziaria ha mostrato la fragilità delle banche pubbliche e della vigilanza bancaria in Germania, accusate ambedue di eccessiva politicizzazione. In questo contesto giovedì sera il Bundestag ha approvato un progetto di legge che permette al Ba Fin di imporre una ricapitalizzazione agli istituti di credito in difficoltà, o di vietare loro la distribuzione di dividendi.
Il BaFin potrà anche chiedere alle banche di aumentare la propria liquidità e impedire partite di giro tra filiali. Infine, chi siederà negli organismi direttivi dovrà avere competenze minime. In un primo tempo vi era il desiderio di renderle molto stringenti; un emendamento ha annacquato le regole in modo da lasciare la porta di Sparkassen e Landesbanken aperta agli uomini politici locali.