Luca Davi, ཿIl Sole-24 Ore 4/7/2009;, 4 luglio 2009
AL CONTRIBUENTE EMILIANO CARTELLA DA 309 MILIARDI
Ce ne fossero, di signori come Davide Ruozzi. Ne basterebbero sei come lui e il debito pubblico italiano in un attimo sparirebbe. Sì, perché il signor Ruozzi, impiegato 40enne di Reggio Emilia, nei giorni scorsi si è visto recapitare a casa una cartella esattoriale ( si veda la foto sopra ), dovuta a multe non pagate, con una richiesta
monstre: 309.900.000.003,58 euro. In lettere, trecentonove miliardi di euro e spicci. Tradotto nelle vecchie lire, seicentomila miliardi. Qualcosa, appunto, come un sesto del debito pubblico italiano. Da pagarsi «presso gli sportelli dell’Agente della riscossione». Un richiesta astronomica e ovviamente errata, quella inviata da Equitalia Emilia Nord spa, la società locale incaricata della riscossione dei tributi. E che si somma ad altre 4.500 cartelle esattoriali pazze che sono state inviate nei giorni scorsi a casa di altrettanti residenti nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Ferrara. Tutte le lettere contengono preavvisi di fermo relativi ai loro automezzi e richiedono il pagamento di somme enormi,nell’ordinedelle centinaia di milioni di euro. Tra i vari destinatari, c’è anche un veterinario di Arceto di Scandiano, peraltro responsabile Codacons di Reggio Emilia, che è stato invitato a pagare più di 900 milioni di euro.
« un nostro errore, chiediamo scusa», si è affrettata a dire Equitalia, che ha dichiarato «nulle » le lettere-beffa e ha promesso di inviare al più presto le scuse a tutti gli interessati con l’indicazione degli importi corretti.
Secondo le informazioni fornite dalla società, le lettere sarebbero il frutto di un «errore tipografico» che avrebbe provocato l’aggiunta di diversi zeri alle cifre originarie, in maniera del tutto incontrollata. Nessuna verifica, tuttavia, sarebbe però stata poi realizzata sulle comunicazioni. Equitalia, d’altra parte, esclude che le sviste possano riguardare anche altre province o altre regioni. «Abbiamo fatto un controllo con tutti gli agenti di riscossione ed è escluso che ci possano essere altre situazioni simili», spiegano da Equitalia. Piuttosto, rispetto alle cartelle inviate «l’amministratore delegato di Equitalia Emilia Nord, Alessandro Moro, invierà senza ritardo una formale lettera di scuse ai cittadini destinatari degli stessi». Nei prossimi giorni «verranno inviati i nuovi preavvisi di fermo, in sostituzione di quelli errati, con l’esatta indicazione degli importi dovuti».
Intanto però le lamentele intanto fioccano. Qualcuno, come M.P., signore 54enne di Jolanda di Savoia (Ferrara), ha persino «accusato un malore di fronte alla lettura della raccomandata ed è svenuto a causa di uno stress acuto secondario ad inaspettata comunicazione », denuncia il Codacons, che ha preannunciato battaglia in tribunale.
«Equitalia sarà chiamata a rispondere degli ingiusti danni e dell’enorme stress fisico e psicologico che ha prodotto al contribuente protagonista della vicenda afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi- Stiamo preparando una durissima denuncia che depositeremo in Procura, e assisteremo legalmente M.P. chiedendo in Tribunale la condanna di Equitalia a un risarcimento danni record».