Alessandra Farkas, Corriere della Sera 4/7/2009, 4 luglio 2009
RIAPRE LA STATUA DELLA LIBERTA’
I biglietti sono stati tutti esauriti in tre ore. Dopo 8 anni di chiusura, l’osservatorio situato nella corona della Statua della Libertà riapre oggi in occasione del giorno dell’Indipendenza del 4 luglio, e milioni di persone hanno mandato in tilt il sito statueofliberty. org per essere i primi a mettere piede sul più leggendario simbolo della grande democrazia americana, chiuso dopo gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.
La riapertura è stata preceduta da violente polemiche contro l’amministrazione Bush, accusata di voler gonfiare il «rischio terrorismo» per motivi di cinico calcolo politico. «Questi otto anni di chiusura sono una vittoria parziale dei terroristi e un imbarazzo per il governo federale», punta il dito il Congressman democratico di New York Anthony Weiner, leader della crociata per riaprire la leggendaria opera di Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel, (creatore dell’omonima torre parigina) donata dalla Francia agli americani per il festeggiamento del centenario dell’Indipendenza dall’Impero Britannico (1776) ma inaugurata solo il 28 ottobre 1886.
La protesta ha unito politici, intellettuali e cittadini della Grande Mela, indignati perché la corona di Lady Liberty era oramai l’unico monumento che il National Park Service (l’ente federale responsabile di siti come il Washington Monument e Mount Rushmore) si rifiutava di riaprire. Una decisione che ha avuto un impatto economico devastante per la Grande Mela, che ha così perso oltre 2,2 milioni di turisti e miliardi di entrate all’anno.
Per placare le polemiche nel 2004 l’amministrazione Bush ne decretò la riapertura parziale: ai visitatori da allora era consentito l’accesso ma esclusivamente nel piedistallo alla base della statua. Una ben magra consolazione per milioni di persone che ogni anni vengono in pellegrinaggio sulla rocciosa Liberty Island per esplorare la mitica corona immortalata in innumerevoli romanzi, film, canzoni e show televisivi. «Finalmente chi ha la prenotazione potrà accedervi », spiega il portavoce del National Park Service Bill Maurer. In realtà il biglietto – e la prenotazione – non bastano. Con 15mila visitatori al giorno – 20mila d’estate – è impossibile accontentare tutti. E così a partire da oggi, soltanto 30 fortunati, estratti a sorte ogni ora, potranno scalare i 168 ripidi gradini della scala a chiocciola che porta alla corona (dalla base i gradini sono 354), da dove si gode uno dei panorami più mozzafiato del New York Harbor.
«Volevamo far coincidere questo regalo molto speciale all’America col 4 di luglio», spiega il ministro dell’Interno Ken Salazar che dice di aver eliminato «quasi tutti i pericoli che rendevano la scalata un’impresa a rischio, costringendoci alla serrata». Ufficialmente le autorità continuano insomma a negare che la chiusura sia in relazione al terrorismo. Non è però un caso che a riaprirla sia l’amministrazione Obama. Finita tra le polemiche quando l’Air Force One presidenziale, accompagnato da un caccia militare, ha volato tra i grattacieli di New York a un passo dalla statua della Libertà, facendo temere ai newyorchesi che l’hanno visto sfrecciare la ripetizione dell’11 settembre.
«La statua della libertà è un simbolo di libertà, uguaglianza e democrazia, non solo in America ma in tutto il mondo », ha spiegato Obama dopo l’incidente, costato la testa a diversi funzionari.
Alessandra Farkas