Panorama, 9 luglio 2009, 9 luglio 2009
Nonostante il flop elettorale (3,1 per cento alle europee, sotto la soglia di sbarramento del 4), Sinistra e Libertà non si perde d’animo e si prepara a trasformarsi da cartello elettorale in partito
Nonostante il flop elettorale (3,1 per cento alle europee, sotto la soglia di sbarramento del 4), Sinistra e Libertà non si perde d’animo e si prepara a trasformarsi da cartello elettorale in partito. Scelta coraggiosa, considerando l’eterogeneità (dai Verdi ai socialisti, dai fuoriusciti di Rifondazione agli ex diessini di Sinistra democratica) della compagnia, dove il volto più noto è quello del governatore della Puglia Nichi Vendola. Prima tappa della fusione, un seminario interno il 3 luglio. Vero obiettivo dell’operazione sembra quello di trattare con il Pd tutti insieme, quindi con una maggior massa critica, aspettando l’esito del congresso e tifando per Pier Luigi Bersani, più disposto di Dario Franceschini ad allargare le future alleanze, dalla sinistra fino all’Udc. Una presenza che non imbarazzerebbe affatto i "siellini", a differenza dei rifondaroli.