Leonardo Martinelli, ཿIl Sole-24 Ore 3/7/2009;, 3 luglio 2009
L’AIRBUS DELL’AIR FRANCE NON ESPLOSO IN VOLO - L’AF447
in viaggio lo scorso 1° giugno da Rio de Janeiro a Parigi e precipitato nelle acque dell’Atlantico, non si è disintegrato in volo. Lo assicurano i tecnici del Bea,l’organismo governativo francese, che ha portato avanti l’inchiesta. E che ieri ha presentato un «primo rapporto » sull’incidente. Lo studio, attesissimo a Parigi, ha risposto solo ad alcuni interrogativi, sottolineando che il problema maggiore di quell’aereo, un A330 di Airbus, è stata un’«incoerenza» nella velocità. Ma senza arrivare, almeno per il momento, a una conclusione definitiva. Una delle poche cose certe è che l’AF447 non è esploso in volo, come si disse subito dopo l’incidente, forse a causa di un fulmine o di un attentato. Nei 640 rottami recuperati al largo del Brasile non è stata trovata alcuna traccia di esplosivo, né di un incendio che avrebbe interessato l’A330 prima di immergersi nel mare. «Il velivolo è giunto intero al momento dell’impatto», ha dichiarato ieri Alain Bouillard, alla guida del Bea, il centro di ricerca specializzato nelle inchieste sugli incidenti aerei, uno dei migliori al mondo. Una delle prove: la deriva è stata ripescata ancora saldata alla struttura del velivolo. «Nessuno dei giubbotti di salvataggio ritrovati – ha continuato Bouillard – era stato gonfiato. I passeggeri non si stavano preparando a un ammaraggio ».
Il Bea ha stabilito che l’aereo ha urtato la superficie del mare con una forte accelerazione verticale. Il problema maggiore era la velocità. E, in effetti, già nei giorni successivi all’incidente, due sindacati dei piloti di Air France avevano tirato in ballo i tubi di Pitot, sonde esterne, che consentono ai piloti di misurare la velocità. Un modello di questi tubi, prodotto dalla società francese Thales e installato su vari A330 e A340 di Airbus, sarebbe difettoso, soprattutto nel caso di formazione di ghiaccio. stato ormai accertato che fra il 2008 e i primi mesi del 2009 almeno nove voli Air France (uno con un A340 e otto con A330) hanno avuto problemi per il cattivo funzionamento delle sonde: i piloti hanno perso momentaneamente il controllo dell’aereo, che però non è precipitato. Dopo l’incidente, i tubi di Pitot dello stesso tipo dell’AF447 sono statisostituiti da Air France.
Ieri Bouillard ha però dichiarato che «il malfunzionamento dei tubi di Pitot è un elemento dell’incidente, ma non la causa principale». Il Bea ha promesso che continuerà l’inchiesta e che produrrà un nuovo studio, senza fissare una scadenza. Intanto le scatole nere dell’AF447 restano sul fondo dell’oceano. «Continueremo le ricerche fino al 10 luglio», ha concluso Bouillard. Le speranze di ritrovarle sono ormai minime.