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 2009  giugno 29 Lunedì calendario

Anno VI - Duecentosettantasettesima settimanaDal 22 al 29 giugno 2009Michael Jackson Sulla morte di Michael Jackson vedi servizio a pagina xx

Anno VI - Duecentosettantasettesima settimana
Dal 22 al 29 giugno 2009

Michael Jackson Sulla morte di Michael Jackson vedi servizio a pagina xx.

Iran In Iran le manifestazioni sono continuate per tutta la settimana, nonostante la decisione di ricontare il 10 per cento delle schede (percentuale che non metterà in discussione il risultato finale) e le minacce del Leader supremo Khamenei, che ha più volte invitato i dimostranti a rassegnarsi: il risultato del voto non cambierà, il governo non tollererà illegalità, eccetera. Le marce pro Mousavi – nel frattempo resosi invisibile – sono state tutte proibite, decisione che ha legittimato le cariche della polizia e anche gli assalti ai manifestanti di pasdaran e basiji, le milizie sciite famose per ferocia. I basiji – il corpo di volontari formato dai superstiti tra i bambini-martiri della guerra contro l’Iraq (camminavano sui campi minati, facendosi saltar per aria per renderli sicuri) – disperdono i cortei brandendo bastoni in sella alle motociclette e almeno una volta, stando a quanto raccontano i blogger, hanno roteato contro i contestatori delle asce. La Federazione Internazionale dei diritti umani ha dichiarato che le persone arrestate dopo il 12 giugno – e fino a domenica scorsa – sono duemila. Gli scomparsi sarebbero centinaia. Domenica scorsa, il regime – che ha passato la settimana scagliandosi contro Germania, Francia e soprattutto Inghilterra, accusata di aver finanziato i disordini – ha arrestato otto funzionari iraniani dell’ambasciata britannica. Forse spaventato dalle forti reazioni internazionali, ne ha liberati poi cinque lunedì. Intanto le manifestazioni continuavano. Gli analisti hanno spiegato che nel Paese è in corso una lotta tra ayatollah. Si sbaglierebbe però pensando che Ahmadinejad sia il campione della teocrazia: i preti stanno piuttosto dietro a Mousavi e detestano Khamenei e il suo presidente perché costoro, appoggiandosi sull’esercito, stanno tentando una laicizzazione dello Stato (tra i molti segnali, quello dell’aver ordinato ai basiji di tagliarsi la barba). Intendiamoci: laicizzazione non certo alla maniera di una qualunque democrazia occidentale, quanto piuttosto sulla linea apocalittica che fu, per esempio, di Hitler. Rafsanjiani sta tentando di rovesciare Khatami nell’organismo di cui è presidente, il Consiglio degli Esperti. Avrebbe già tirato dalla sua 40 capi religiosi su 86. Khatami, la cui carica è a vita, potrebbe però essere destituito con la motivazione che «non mostra saggezza».

Honduras Altre tensioni si registrano in America Latina, dove i militari hanno deposto, ed esiliato in Costa Rica, il presidente Manuel Zelaya. Chávez, dal Venezuela, minaccia di intervenire militarmente, la Clinton ha condannato, nel centro di Tegucigalpa si preparano le barricate.

Iraq Martedì 30 giugno gli americani hanno cominciato a ritirarsi dall’Iraq, operazione che sarà compiuta entro la fine del 2011. A quel punto resteranno in loco 10 mila tra istruttori e consiglieri, e un numero imprecisato di uomini dei corpi speciali. L’ordine pubblico sarà affidato alla polizia irachena, addestrata dagli stessi occidentali. L’uscita Usa è stata preannunciata da una recrudescenza degli attacchi suicidi, il più grave dei quali s’è verificato mercoledì 24 giugno: una moto-bomba è esplosa all’ora di punta nel mercato di Sadr City, quartiere sciita alla periferia di Bagdad, provocando più di 60 morti e più di cento feriti. Due giorni prima tre studenti si erano immolati sul pulmino che li portava all’università, facendo 27 vittime. La settimana prima i morti in attentati vari sono stati 150.

Elezioni I sì ai referendum che si proponevano di cambiare la legge elettorale hanno superato l’84% dei suffragi. Vittoria inutile perché è andato a votare meno del 24 per cento degli aventi diritto, e quindi il risultato non ha alcun valore. Nella stessa tornata (21-22 giugno) si svolgevano i ballottaggi delle amministrative e qui il centro-destra ha confermato la sua superiorità: i democratici hanno perso 32 amministrazioni, il centro-destra neanche una. Il saldo finale è che Berlusconi e i suoi alleati governano oggi più della metà delle Province e dei Comuni dove si è votato. Prima non ne controllavano che il 16%. Tra le province più importanti passate dal centro-sinistra al centro-destra ci sono Milano e Venezia. Franceschini ha giudicato positivamente l’esito del voto, facendo riferimento a un pronostico ancora più infausto. Berlusconi gli ha risposto: «A perdere tutte le volte così ci metto la firma».

Congresso Il congresso dei democratici di ottobre sarà stavolta una partita vera: si sono candidati alla segreteria sia Bersani (D’Alema-Ds) sia Franceschini (Veltroni-Margherita). Ma potrebbe scendere in campo un terzo incomodo, l’attuale sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. In lui si identificherebbero i giovani, i fautori del cambiamento, le forze nuove in genere, eccetera. Per ora l’esito della battaglia di ottobre appare assai incerto.

Berlusconi Berlusconi da sé stesso al 61% del gradimento, Mannheimer, sul Corriere della Sera, gli accredita un 41%, il che significa che tutta la campagna sui festini a Palazzo Grazioli avrebbe intaccato la popolarità del premier di appena due punti. I giornali stranieri – e specialmente quelli inglesi – continuano a far campagna e a dire che il Cavaliere ha le settimane contate. Tremonti, intervistato in tv dalla Annunziata, ha escluso ogni eventualità di crisi, spiegando che tra l’altro un governo tecnico/istituzionale «durerebbe il tempo di uno yogurt».

Tremonti Tremonti si prepara a varare le norme relative al terzo scudo fiscale, la possibilità data a chi ha portato capitali all’estero di farli rientrare pagando una tassa e comprando così la garanzia di non subire ulteriori contestazioni. La tassa dovrebbe stare tra il 6 e l’8 per cento e il provvedimento riguarderebbe le sole persone fisiche. Il terreno per varare lo scudo è stato preparato da un decreto emanato venerdì scorso 26 giugno, che per la fattispecie fiscale prevede l’inversione dell’onere della prova per chi viene scoperto con soldi nei paradisi: il fisco considererà queste somme frutto di evasione e dovrà essere il contribuente a dimostrare che si tratta di denaro trasferito lecitamente.

Decreto Il decreto contiene parecchie altre norme importanti. Sul lavoro: prolungamento della cassa integrazione, rafforzamento dei contratti di solidarietà, soprattutto bonus per le imprese che non licenziano. Alle imprese è stata anche concessa la detassazione degli utili reinvestiti in macchinari o in innovazione, norma che è piaciuta molto alla Confindustria. La Cisl ha elogiato la parte relativa ai precari della pubblica amministrazione: il destino dei loro contratti sarà deciso il prossimo 30 dicembre (la scadenza precedente era il 30 giugno 2009). Cinque miliardi sono stati stanziati per accelerare le pratiche di pagamento della Pubblica Amministrazione. Tassa del 6 per cento, destinata alle sole imprese, sulle plusvalenze realizzate vendendo oro: l’unico destinatario del provvedimento è in realtà la Banca d’Italia e i maliziosi ci hanno visto un altro dispetto del ministro al suo nemico governatore. Rimpinguato anche il rimborso dei bond Alitalia: non più il 30, ma il 71% del valore. Abolito il ticket per le visite specialistiche, rinviati gli sfratti al 31 dicembre, estesa – attraverso un provvedimento amministrativo - l’area di coloro che hanno diritto alla social card, un’iniziativa che alla fine ha avuto successo, specialmente al Sud. La Cgil ha giudicato tutta la manovra insufficiente.

Valentino Valentino Rossi è entrato nella storia vincendo, sabato scorso ad Assen (Olanda), il suo centesimo Gran Premio. Il nostro campione ha anche preso il primo posto nella classifica del Mondiale.