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 2009  giugno 29 Lunedì calendario

JET REGIONALI, IL SUKHOI SPICC IL VOLO


«Dobbiamo ora fare i conti con nuovi concorrenti, come il Sukhoi 100, potenziale rivale del nostro Boeing 737». Scott Carson, presidente e amministratore delegato della Boeing commercial Airplanes, con le sue parole ha decretato il miglior battesimo di mercato che ci si potesse aspettare per il nuovo superjet realizzato dalla Scac, Sukhoi Civil Aircraft Company, cui è partner Alenia Aeronautica, controllata di Finmeccanica, con il 25 più una delle azioni. Una dichiarazione fatta nell’ affollato Auditorium dell’ Air Show di Le Bourget, vicino Parigi, vetrina internazionale dell’ industria aerospaziale che si tiene ad anni alterni con quello di Farnborough, Londra, proprio nel corso della conferenza stampa sulle strategie mondiali del gruppo di Chicago. Il superjet 100 russo ha spiccato il volo per la prima volta dallo stabilimento di Komsomol, nell’ estremo oriente russo, per atterrare sulle piste dell’ aeroporto fuori Parigi, che quest’ anno festeggia un secolo di vita. E’ stata la vera, grande, novità del Salone che ha aperto i battenti in un clima piatto, specchio della congiuntura negativa internazionale. La crisi ha lasciato il segno: si lavora meno, si consuma meno, si viaggia meno. E gli ordinativi di nuovi aerei segnano il passo. Le previsioni per il futuro, per carità, indicano chiaramente la rotta: il trasporto aereo è destinato a una forte crescita, e la consegna di nuovi aerei riprenderà presto la corsa. Ma intanto le compagnie aeree, per contenere i margini, hanno disdetto molte prenotazioni o, nel migliore dei casi, rimandato le consegne. Airbus, e ancora di più Boeing, si sono accontentati di ordini con il contagocce rispetto al boom degli anni passati. E tuti per aerei a corpo stretto. Sulle ali della congiuntura negativa prende infatti quota il mercato degli aerei più piccoli. E il più vitale in questa fase, è quello dei jet regionali, segnala 2008 Global Aerospace & Defense Industriy Performance, il report annuale della Deloitte. Si tratta di aerei che costano meno, consumano meno, e si riempiono più facilmente, come ribadiscono anche gli analisti di Citi. E con un portafoglio di richieste che si avvicina a chiudere l’ anno con 150 ordini, Sukhoi diventa la cartina al tornasole delle nuove tendenze. Un contratto con Avioleasing per 24 aerei e con la spagnola Gad Air per altri 2 più 2 opzioni; ha firmato una lettera d’ intenti con l’ ungherese Malev per 30 velivoli. Sul mercato russo, il cliente di lancio è Aeroflot mentre in Occidente è l’ italiana ItAli. La prima consegna è prevista a fine anno alla compagnia nazionale armena Armavia. La battaglia infuria. Embraer, uno dei marchi storici nel segmento dei jet regionali è subito partita al contrattacco: secondo il giornale economico brasiliano Valor Economico, il governo russo non intenderebbe consentire al rivale con sede a San Paolo di vendere sul proprio territorio i jet più grandi, ma solo quelli fino a 70 posti. Se così fosse, si tratterebbe di una evidente limitazione del mercato. E i vertici della compagnia brasiliana avrebbero chiesto un immediato incontro per riaprire le trattative. La canadese Bombardier, altro storico marchio dei jet regionali, sta cercando di far fronte alla concorrenza con un nuovo modello, il Cseries, che avrà 100130 posti e in parte si sovrappone al Boeing 737600 e all’ Aribus 318, entrambi da circa 125 posti. Ma il Cseries ha una caratteristica in più:«E’ l’ unico con un progetto che è ottimizzato per i 100149 posti per mercato del settore da 110, perciò avrà la massima efficienza raccontano gli esperti della Bombardier Gli altri velivoli che insistono su questo mercato, infatti, o sono aerei più grandi ai quali è stata tagliata la fusoliera, come appunto il Boeing e l’ Airbus, oppure aerei più piccoli ampliati aggiungendo una porzione di fusoliera al progetto originale, come per l’ Embraer E195, a 108 posti, originariamente progettato per 70». Si taglia, si allunga, si aggiorna: gli aerei non sono magliette, ci vogliono anni e soldi per costruire nuovi modelli e sbagliare le previsioni di mercato può costare caro. Con il caro petrolio e la guerra alle emissioni di CO2 è iniziata la corsa a modelli più efficienti e puliti. Ma anche capaci di adattarsi ai cicli del mercato senza costi aggiuntivi. in questa fase sono proprio gli aerei tra i 50 e i 100 posti quelli che si rivelano più efficaci. E dove si combatte la battaglia più accesa. Sui cieli si allunga ora anche l’ ombra del Giappone: la Mitsubishi promette di far volare entro il 2012 il nuovo Mrj90, velivolo da 90 posti con un motore innovativo che promette prestazioni molto aggressive. Secondo le stime di Forecast International nei prossimi 10 anni oltre 13.800 nuovi apparecchi saranno consegnati in tutto il mondo, per un valore di circa 1300 miliardi di dollari, e una buona fetta, quasi 4.000, riguarda proprio aerei regionali. Molti di più secondo altre fonti, per esempio la stessa Citi, che prevede 6.0007.000 nuovi esemplari nei prossimi dieci anni. Le previsioni non coincidono. Dipende dallo scenario che si prefigura, dai confini dei segmenti di mercato, che a seconda del punto di vista scelto presenta diverse divisioni e/o sovrapposizioni. Profondamente differenti sono anche gli Outlook di Boeing e Airbus, che non a caso hanno due differenti strategie di mercato. E fa riflettere che proprio Scott Carson, abbia visto nel Sukhoi il concorrente futuro del 737 e anche dell’ Airbus A318. Il 737 è l’ aereo più venduto al mondo, la navetta dei voli a mediocorto raggio. Si stima che ne decolli o atterri uno in tutto il mondo ogni cinque secondi. Ma lo stesso Carson ha spiegato il senso della sua uscita:«Sukhoi ha detto come anche Embraer e Bombardier diventeranno produttori sempre più grandi, ripercorrendo a loro volta la storia di Boeing». Tornando agli aerei regionali, una precisazione è d’ obbligo. Il nome, che indica una rotta breve, oggi indica per lo più dimensioni e capienza di posti. Le nuove tecnologie, infatti, hanno trasformato i jet regionali in aerei capaci di coprire 34 ore di volo, come dire un RomaParigi, un RomaLondra, fino a un RomaMosca. Distanze non indifferenti, insomma. Dove questi jet possono rivelarsi molto efficiente e capace di abbattere i costi. Soprattutto se si guarda ai mercati emergenti come la Cina, dove sono in costruzione 42 nuovi aeroporti per un investimento globale di 17,4 miliardi di dollari. Entro il 2010, dicono le rilevazioni diffuse da InterAirport China, il 70% della popolazione avrà uno scalo entro massimo 100 chilometri di distanza. Alcuni si accingono a diventare nuovi hub, snodi di scambio intercontinentale come già oggi Shanghai e Pechino. Ma molti saranno scali destinati ai voli diretti interni e internazionali. E su questo promettente mercato punta anche l’ Arj21, prodotto dalla Caac, Commercial Aircraft Corporation of China, che dovrebbe decollare entro il prossimo anno.