Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  giugno 29 Lunedì calendario

UN CONCLAVE SEGRETO PER LO IOR LA CONTESA E’ TRA BERTONE E SODANO


Rinnovare subito il vertice dello Ior (Istituto per le Opere di religione), anticipando di quasi 2 anni il pensionamento dell’ attuale presidente Angelo Caloia. Oppure, lasciare ancora in attività l’ attuale assetto bancario pontificio, malgrado i venti di crisi che stanno soffiando sulle finanze vaticane. Venti misti a sospetti e accuse sulla scia delle rivelazioni sui conti segreti delle passate gestioni dello Ior emerse recentemente nel libro Vaticano S.p.a. (edito da Chiarelettere) di Gianluigi Nuzzi. Polemiche vecchie e nuove, che non possono non riportare alla mente il clamoroso coinvolgimento negli anni Ottanta dello Ior dell’era Marcinkus nel crack del vecchio Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Ma rinverdite successivamente da altre vicende non meno clamorose, come gli ulteriori coinvolgimenti della banca vaticana nelle inchieste sulla mega tangente Enimont o nell’ ipotesi investigativa della magistratura romana che, nell’ ambito delle vicende di Calciopoli, adombrò qualche anno fa un possibile collegamento tra lo Ior e i presunti fondi neri dell’ agenzia dei procuratori di calciatori e allenatori finita nel mirino dell’ autorità giudiziaria nel 2005. questa la partita che in questi giorni si sta giocando, riservatamente, nelle stanze del Palazzo Apostolico del Vaticano, tra le diverse "scuole di pensiero" che operano all’ ombra di papa Ratzinger riconducibili, sostanzialmente, a due principali cordate presiedute rispettivamente dall’ attuale segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Tarcisio Bertone, tra i più "tentati" dalla voglia di cambiamento, e dal suo predecessore, il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ma - soprattutto - legatissimo all’ attuale prelato della Ior, monsignor Piero Pioppo, per anni suo fido segretario e dallo stesso Sodano nominato poco prima di lasciare la carica di segretario al vertice della banca, pochi mesi dopo l’ ascesa al soglio di Pietro di Benedetto XVI del 19 aprile 2005. Una mossa non casuale, perché con i gradi di prelato, monsignor Pioppo svolge il delicato ruolo di "raccordo" tra la commissione cardinalizia presieduta dal Segretario Stato e il consiglio di sovrintendenza della banca, un organismo internazionale presieduto da circa 20 anni da Angelo Caloia, e composto dal vice presidente Virgil C. Dechant, e dai consiglieri Ronaldo Hermann Schmitz, Manuel Soto Serrano e Robert Studer. Se arriveranno i preventivati cambiamenti, oltre al presidente e agli altri componenti del Consiglio di Sovrintendenza, potrebbe saltare anche la poltrona del prelato. La nomina di monsignor Pioppo in verità, non ebbe la diretta «benedizione» papale di Ratzinger, il quale stando a quanto si è appreso in Vaticano tra le prime mosse fatte qualche giorno dopo l’ elezione, fece quella di inviare il suo segretario, monsignor George Ganswein, nella sede dello Ior per verificare chi era il nuovo prelato della banca e con «quali titoli» era stato nominato. Conto alla rovescia, quindi, anche per la nomina del successore di monsignor Pioppo nell’ importante ufficiochiave di prelato dello Ior? Di più si saprà durante il mese di luglio, quando in Vaticano si riunirà la Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior per discutere proprio del rinnovamento delle cariche della banca. Sotto la presidenza del cardinalesegretario di Stato Bertone si sederanno intorno a un tavolo nella cinquecentesca torre di Niccolo V - storica sede della banca - gli altri 4 cardinalicommissari, il francese JeanLouis Tauran, presidente del Pontiticio consiglio del dialogo interreligioso, l’ indiano Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, il brasiliano Odilio Pedro Scherer, arcivescvovo di San Paolo, e l’ italiano Attilio Nicora, presidente dell’ Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) e "padre" per parte vaticana del nuovo Concordato firmato nel 1984 dall’ allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, e il cardinale Agostino Casaroli, predecessore di Sodano e Bertone alla Segreteria di Stato vaticana. Dall’ esito di questa riunione - secondo a insistenti voci circolate Oltretevere, ma senza il crisma dell’ ufficialità - dovrebbe emergere il nuovo volto dello Ior per i prossimi 5 anni, a tanto ammonta la durata del mandato che, di volta in volta, la commissione cardinalizia affida su delega papale al Consiglio di sovrintendenza e al suo presidente. Caloia, secondo quanto lui stesso negli ultimi tempi ha confidato, si sente tranquillo. "Non vedo perché è solito ripetere dovrei essere sostituito con quasi due anni di anticipo, quando la lettera con cui la Segreteria di Stato ha rinnovato il mio mandato indica la scadenza della mia presidenza al 14 marzo 2011". Comunque, se ci dovesse essere un cambiamento di rotta, "non ne farei un dramma, ma mi dovrebbero almeno spiegare perché". Altre fonti vaticane - vicine ad ambienti dell’ Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede diretto dallo storico Giovanni Battista Vian - si mostrano meno sicuri di Caloia e sembrano pronti a scommettere che "il nome del nuovo presidente e del nuovo consiglio di Sovrintendenza dello Ior sarà reso noto entro la prima metà di luglio, certamente prima delle ferie estive". Quanto alla data di scadenza del mandato di Caloia prevista per il 14 marzo del 2011, dagli stessi ambienti prelatizi d’ Oltretevere si fa notare che "è facoltà della Commissione cardinalizia, e quindi del cardinale segretario di Stato Bertone, provvedere diversamente e, se lo ritiene opportuno, puntare a ridare una nuova guida alla banca". Magari con nomi nuovi, di alto profilo professionale e che non siano stati sfiorati da inchieste o da voci sospette. E proprio per delineare un profilo simile, sul tavolo della Commissione cardinalizia di vigilanza i porporati convocati da Bertone per luglio troveranno sei curriculum di possibili candidati alla presidenza dello Ior che al momento sono sul tavolo della super commissione di consulenti esterni del Governatorato composta dai 4 banchieri di chiara fama: Massimo Ponzellini, presidente della Banca Popolare di Milano e di Impregilo, Pellegrino Capaldo, già presidente della cassa di Risparmio di Roma e poi della Banca di Roma, docente all’ Università La Sapienza, Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare, e Ettore Gotti Tedeschi, rappresentante in Italia del Banco Santander Central Hispano (Spagna) ed autorevole editorialista dell’ Osservatore Romano. Sui profili, ovviamente, finora nulla è trapelato ma stando alle inevitabili fughe di notizie intercettate Oltretevere alla corsa alla presidenza Ior si sarebbero preparati nomi come Hans Tietmeyer, ex presidente della tedesca Bundesbank, Giuseppe Profiti, direttore amministrativo dell’ ospedale Bambino Gesù (molto caldeggiato dal segretario di Stato Bertone). Qualcuno parla anche dell’ ex governatore della Banca d’ Italia Antonio Fazio, amico personale del cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione vaticana dei vescovi, ma penalizzato dalle sue recenti vicende giudiziarie. Chi invece potrebbe avere serie chance di successo potrebbe essere Ettore Gotti Tedeschi.