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 2009  giugno 30 Martedì calendario

FUMO: 2047, LA SCOMMESSA USA SPEGNERE L’ULTIMA SIGARETTA

Difficile immaginare un´America senza un Humphrey Bogart con la sigaretta appoggiata sulle labbra, o Arnold Schwarzenegger senza il sigaro. E invece entro il 2047 sarà spenta l´ultima sigaretta degli Stati Uniti, ci sarà un ultimo estimatore del tabacco che dirà basta e la nazione non avrà più fumatori. La data l´hanno individuata i ricercatori della scuola di Medicina e Salute Pubblica dell´università del Winsconsin, il centro statunitense incaricato dal ministero della Salute di studiare le strategie per combattere il tabagismo.
Il direttore del centro, Michael Fiore, pubblicherà sul numero di luglio dell´American Journal of Public health lo studio fatto sui dati raccolti dal 1960, anno in cui si è cominciato a tenere conto del numero di fumatori e dei danni provocati dal tabagismo, e sull´impatto delle politiche governative per la lotta al tabacco. «I risultati erano incoraggianti già negli ultimi dieci anni - dice Fiore - ma la legge varata dal presidente Obama lo scorso 13 giugno rappresenta un passo storico per la lotta a "big tobacco", il cartello dei produttori di sigarette, tanto che non è azzardato sperare che i fumatori possano sparire anche prima del 2047».
Dal 1965 al 2007, hanno riscontrato i ricercatori, il numero dei fumatori adulti è sceso del 50 per cento e sebbene il calo non sia stato costante ogni anno, la tendenza è chiara. Questa diminuzione è stata continua e ora, grazie a nuove conoscenze e alle nuove leggi, gli Stati Uniti «saranno una nazione "tobacco-free" entro poche decadi».
Le tesi di Fiore e colleghi non è un peana di vittoria, piuttosto la dimostrazione che ci sono strategie che finora hanno fatto vincere alcune battaglie e se coordinate porteranno alla vittoria della guerra. E lo scontro decisivo, sottolineano, si gioca su due fronti, quello delle misure per arginare lo strapotere di "big tobacco" e quello dell´impegno per proteggere i giovani sotto i 17 anni dalla tentazione di cominciare a fumare. «Ci sono numerosi dati scientifici - sottolinea Fiore - che testimoniano come cominciare a fumare prima dei 17 anni esponga geneticamente al rischio di diventare dipendenti dalla nicotina per tutta la vita».
Chi ha visto il film Thank you for smoking conosce tutti i trucchi di "big tobacco" per presentare alcune sigarette come «meno dannose» e per arginare i divieti alla pubblicità. Ora i ricercatori statunitensi, che plaudono alla norma di Obama che impedisce tra l´altro l´uso di termini come "sigarette leggere", chiedono non soltanto un divieto totale alla pubblicità di ogni prodotto da fumo, ma anche alle sponsorizzazioni e promozioni fatte in modo subdolo da "big tobacco". Questo è il primo passo, sostenuto da un «aumento consistente» delle tasse sul tabacco; una legge che riduca ulteriormente il rischio di fumo passivo e scoraggi i fumatori negli ambienti chiusi; l´eliminazione della nicotina e di ogni additivo dal tabacco; finanziamenti generosi per una campagna che contrasti le strategie di marketing di "big tobacco" e sostegno medico e psicologico per chi vuole smettere. Perché su una cosa sono tutti d´accordo: spegnere quell´ultima sigaretta non sarà piacevole né facile.