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 2009  giugno 30 Martedì calendario

LA BBC IN FARSI SPAVENTA IL REGIME

Nei due minuti che impiegherete a leggere questo articolo almeno 12 nuovi video da cellularie altri aggeggi digitali saranno arrivati alla mail di Bbc Tv World service in lingua persiana. Provenienza? Teheran. Sei al minuto. Oggi come una settimana fa, nel pieno della protesta. Per calcolare quelli via posta elettronica lo sforzo d’immaginazione deve essere superiore. «Mai meno di 6mila al giorno», dice Roxanna Shapour, filtro di qualsiasi commento su quanto fa e produce il neonato canale persiano della tv statale inglese. Il mitico World service s’è emancipato.Con iltramonto della passione per le onde corte sfonda la tv e Londra replica l’operazione di molti decenni fa aggiungendo alla parola l’immagine, dalla radio allo schermo. «Noi trasmettiamo dai sei mesi. Il canale turco ha appena cominciato - aggiunge Roxanna- quello in lingua araba è un successo da un anno e mezzo».
Si fa più sofisticata la minaccia neocoloniale britannica? Questo teme la nomenklatura del clero di Teheran che vede nella Bbc il più subdolo strumento di propaganda occidentale contro il potere della teocrazia. D’altra parte, ragiona un regime, se è lo stato che paga, il servizio deve avere un ritorno.
Politico, più che economico. Se poi a pagare è il Foreign Office, come avviene per il World service, ed è quello stesso Foreign Office che a Teheran qualcuno ricorda ancora avere tramato contro Mossadeq negli anni Cinquanta, il timore si fa sospetto. E Londra diventa, nelle parole dell’ayatollah Khamenei, «il lupo peggiore fra quelli in agguato» grazie anche ai denti aguzzi del World service.
Rob Beynon, 51 anni, direttore del canale televisivo del lupo ha solo la resistenza, messa a dura prova in queste settimane di trasmissioni continue. «Che cosa posso dire? Posso solo appellarmi - dice - alla tradizione di autonomia e indipendenza della Bbc. ovvio che non facciamo una tv schierata, ma non mi sorprendono insinuazioni del genere. D’altra parte anche l’opposizione ci ha talvolta accusato di sostenere il regime ». La differenza è che la tv inglese in lingua iraniana è diventata un fenomeno di grande successo giungendo a sfiorare gli otto milioni di telespettatori nei giorni di campagna elettorale. «Non abbiamo dati aggiornati sugli ultimi ascolti», taglia corto Beynon, ma il sospetto è che abbia fatto il pieno. Anche se, precisano al World service, non abbiamo reporter sul posto per il servizio in persiano.
 tutto fatto da casa, quindi. «Sì ma riceviamo una quantità enorme di materiale locale che controlliamo e mettiamo in onda dopo averlo contestualizzato. In altre parole - aggiunge il direttore non siamo YouTube». E anche per questo è così temuta. Non ha dubbi Rosemary Hollis ex direttore del Royal Institute of International Affairs, oggi esperta di Medio Oriente a City University. «Bbc tv in lingua persiana è fortissimo motivo d’irritazione verso Londra». Il maggiore, probabilmente, fra i tanti.