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 2009  giugno 30 Martedì calendario

BOOM DI ASINI: COSTERANNO 500 MILIONI IN PIU’


L’ex ministro dell’istruzione, Beppe Fioroni, ci aveva costruito addirittura un pezzo di manovra finanziaria per la scuola. Era il 2006 e con l’articolo 66 della manovra, dal capitolo «Interventi per il rilancio della scuola pubblica», Fioroni stimava che il miglioramento del sistema avrebbe prodotto una diminuzione di bocciati: con la sola riduzione del 10% di ripetenti dei primi due anni di corso della scuola secondaria di secondo grado, si sarebbero risparmiate 805 classi. Supponendo di non poterle ridurre tutte, ma solo per l’80%, ovvero di 644, ci sarebbero stati 1.455 docenti e 425 bidelli in meno. Lo stato avrebbe così risparmiato 56 milioni di euro l’anno. Le cose, poi, non sono andate così. Anzi, quest’anno sono peggiorate di brutto. E quando soddisfatta, per la ventata di ritrovato rigore, il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, dava le prime rilevazioni sugli scrutini finali e l’aumento esorbitante di bocciati e non ammessi agli esami finali, c’è chi all’Economia ha avuto un capogiro. Perché a fare un po’ di conti, il ritrovato rigore, dato da un mix di norme introdotte da Fioroni prima e da Gelmini poi, costerà allo stato circa 500 milioni di euro in più. Mentre il ministro dell’economia ha ritagliato una manovra ad hoc nel decreto legge 112/2008 per tagliare 8 miliardi in tre anni dalla spese dello stato per l’istruzione, si ritrova con quasi mezzo miliardo di spese nuove. la stima approssimativa di un anno di scuola in più, con tanto di classi, docenti e Ata da spesare tra scuole medie e superiori. Oltre 370 mila sarebbero infatti i bocciati dalla prima alla quarta delle secondarie, circa il 10% in più del 2008. Mentre i non ammessi agli esami sono da record: 28 mila gli scrutinati del quinto anno eslcusi dalle prove, il 33%in più del 2008. Lo scorso anno erano stati infatti 20 mila, 18 mila l’anno prima ancora.

Ma non solo. Ci sono poi gli asini delle scuole medie, arrivati a quota 70 mila unità, ed erano 45 mila l’anno prima. Mettendo assieme i nuovi respinti, e moltiplicandoli per la spesa media a studente di 7600 euro annui, si ha una spesa complessiva aggiuntiva di circa 470 milioni di euro.