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 2009  giugno 30 Martedì calendario

UN PASTORE TIENE IN SCACCO IL PREMIER


L’opposizione targata Pd dovrebbe prendere nota. Perché quello che sta succedendo intorno alla «Costa turchese», il progetto berlusconiano di un mega villaggio a Sud di Olbia in Sardegna, rappresenta un autentico esempio di resistenza a oltranza contro il premier. Il protagonista di questa lotta è un pastore sardo che si chiama Paolo Murgia. Il quale, tanto per andare subito al sodo, rivendica da un bel po’ di tempo la proprietà, acquista a suo dire per usucapione, su una fetta dei 500 ettari su cui dovrebbero sorgere ville, alberghi e porto turistico. Ed ecco perché è scoppiata una battaglia giudiziaria tra il granitico pastore e la Edilizia Alta Italia spa, la società dell’universo Fininvest che sta cercando da anni di condurre in porto l’operazione «Costa turchese». Come si apprende dall’ultimo bilancio della società, quello al 31 dicembre del 2008, l’ultimo atto di questo braccio di ferro legale risale al 18 marzo dell’anno scorso, quando Murgia ha deciso di convenire la Edilizia Alta Italia davanti al tribunale di Tempio Pausania al fine di ottenere l’accertamento dell’avvenuta usucapione «su parte dei terreni di proprietà della società in comune di Olbia, località Murta Maria». Ma a leggere la nota integrativa del bilancio si ha la misura autentica della resistenza del pastore. Vi si legge, infatti, che «i rapporti tra la società e il signor Paolo Murgia risalgono agli inizi degli anni ’80 e sono contraddistinti, fin dall’origine, da numerosi ricorsi all’autorità giudiziaria promossi dalla società contro le azioni prevaricatrici poste in essere, di volta in volta, dal Murgia». Nel 1984, addirittura, con una conciliazione giudiziaria, la spa riconobbe al pastore un diritto di pascolo su una parte dei terreni di Murta Maria, «confidando con ciò di porre fine alle pretese del soggetto». E invece niente. «Il soggetto», come viene chiamato nel bilancio, è ancora là a combattere. Certo, un modo per sbarazzarsi dell’ostinato pastore ci sarebbe. Ma è un modo che la società berlusconiana, almeno per il momento, giudica troppo costoso. Sempre dal documento, infatti, si apprende che «la soluzione dell’annosa vicenda è stata ricercata anche mediante un tentativo di accordo transattivo». Peccato che l’accordo non sia mai intervenuto a causa «delle pretese irragionevoli avanzate dal Murgia». Eh già, perché pare che il pastore, per togliere il disturbo, abbia chiesto la bellezza di circa 3 milioni di euro. E così il progetto tanto caro a Silvio Berlusconi continua a essere rimandato, con effetto negativi sui conti della Edilizia Alta Italia. Per il secondo anno consecutivo la spa ha fatto segnare un fatturato pari a zero, con perdite in aumento da 225.069 a 349.174 euro. I terreni, che sorgono nelle località di Murta Maria, Capo Ceraso e Cugnana, sono iscritti in bilancio al valore di 3,3 mln di euro (a causa di svalutazioni eseguite negli anni ’90). Una stima effettuata dalla Reag, però, ha calcolato in 12 mln e 700 mila euro il valore di mercato dei terreni.