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 2009  giugno 29 Lunedì calendario

E I FUNERALI SARANNO UNO SHOW COME PER ELVIS E LADY DIANA


Si potrebbero riformare persino i Jacksons per un tour mondiale. La star potrebbe essere sepolta nel celebre ranch

LOS ANGELES - La morte porta lacrime, angoscia, disperazione, ma a casa Jackson ha portato anche tanto scompiglio. Un incidente di giornata, neanche del tutto imprevisto. Papà Joe Jackson, che il prossimo 26 luglio compirà 80 anni, sabato sorrideva ai fotografi e faceva linguacce. Demenza senile o un modo bizzarro di reagire al dolore? Mamma Katherine, 79 anni, è stata fotografata in un supermercato di Encino, gli occhi spiritati dietro le lenti spesse, come se l´invasione dei paparazzi non fosse naturale di fronte agli avvenimenti di questi giorni. Questi, insieme alla sorella Janet, sono indicati come i futuri genitori dei tre figli di Michael Jackson. Per i familiari che erano stati totalmente esclusi dalla vita della popstar e che fino a quattro giorni fa non avevano accesso neanche alla sua agenda telefonica («Da decenni ormai Michael teneva i parenti all´oscuro dei suoi affari», dicono fonti vicine all´artista) pianificare in tempi brevi un funerale all´altezza del mito e un memorial inzeppato di star è un affare complicato.
Aiutati dal reverendo Jesse Jackson (nessun grado di parentela con la famiglia canterina), sempre pronto a far da scudo alla comunità afroamericana nel momento del bisogno, i fratelli stanno pensando a una serie di celebrazioni in vari posti del mondo - visto che tutti i big nel periodo estivo sono in tour - più che a un unico evento allo Staples Center di Los Angeles di cui si era parlato. Finora l´unico che si è pronunciato sul problema è stato Al Sharpton, un altro sacerdote vicino ai Jackson: «Sarà un memorial planetario per sottolineare il contributo di Jacko alla musica». Ma chi meglio dei fratelli e di Janet, che da decenni navigano nello show business, può trovare un modo degno di celebrare in musica il numero uno del pop?
Logico sarebbe utilizzare il gruppo con cui Michael stava provando la sua rentrée londinese come house-band di una serata da trasmettere in mondovisione e in rete, ma nessuno dei musicisti è stato ancora allertato. Il patriarca Joe, dicono, è rimasto il mastino che era e non vuole mollare l´evento a un promoter di chiara fama che scipperebbe ai Jackson parte di un incasso milionario. Il fratello maggiore Tito, ieri, parlando anche a nome di Jermaine e Jackie, ha detto: «Siamo riuniti nella casa di Encino, in queste ore decideremo ogni cosa». E già si ventila l´idea di riformare i Jacksons per un tour mondiale.
I fan chiedono funerali pubblici nei vari sit-in organizzati in ogni angolo d´America, da Pittsburgh ad Atlanta, da New York (davanti al leggendario Apollo di Harlem dove i Jackson 5 una volta tennero 60 concerti in dieci giorni) a Memphis. Gli abitanti di Gary, nell´Indiana, che si sono ritrovati davanti alla povera casa che prima della bufera pop era la dimora dei Jackson (misera come quella di Tupelo dove è nato Elvis), vorrebbero che almeno «uno dei funerali» si svolga nella città natale. I blogger invocano per il re del pop celebrazioni all´altezza di quelle che ci furono per Elvis e Lady D, mentre gli afroamericani vorrebbero oltre al memorial un funerale religioso denso di gospel come quelli di Martin Luther King e Mahalia Jackson. La proposta più concreta finora è arrivata dalla Colony Capital LLC, la società che ha salvato Neverland con un prestito di 23 milioni di dollari. L´idea è seppellire Michael Jackson nel leggendario ranch e trasformare la tenuta ora abbandonata in una nuova Graceland che potrebbe agevolmente autofinanziarsi. C´è, infine, chi si chiede: alla fine quale religione prevarrà? Negli anni in cui l´America lo aveva ostracizzato, Jackson era stato accolto dalla famiglia reale del Bahrein, nel Golfo Persico, e si era dichiarato musulmano. Si dice anche che Jacko avesse espresso il desiderio di essere cremato. «Spargete le mie ceneri sulla luna», avrebbe lasciato scritto. Ma l´Islam non consente la cremazione e quanto all´atterraggio lunare dei resti, troppo costoso per un re che lascia 500 milioni di debiti.