Erika Dellacasa, Corriere della sera 29/06/2009, 29 giugno 2009
TOLTA LA PATENTE: SI UCCIDE A 22 ANNI
Trovato con un tasso alcolico dello 0,7, di poco superiore al consentito
IMPERIA – Si è sparato alla tempia con la sua Glock calibro 9, una ferita devastante, eppure il suo fisico robusto ha resistito per più di due ore, poi, quasi alle dieci di mattina, Nadir Gismondi, 22 anni, è morto all’ospedale di Imperia. Gettando i suoi genitori nella disperazione. Il ragazzo era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri di Imperia alle cinque e mezzo di mattina a non più di duecento metri da casa, una villetta in via Santa Luci dove stava tornando dopo una serata con gli amici. Due settimane prima aveva avuto un incidente di moto, l’aveva sfasciata ma lui aveva riportato solo qualche contusione, e ieri festeggiava la sua prima uscita dopo la convalescenza. Il controllo della pattuglia era l’ultimo della nottata, poi sarebbe smontata.
All’esame del tasso alcolemico Nadir è risultato di poco positivo: una percentuale dello 0,7 di alcol nel sangue contro il tetto massimo consentito dello 0,5. A quel punto, con il ritiro immediato della patente, non poteva più guidare: ha chiamato il padre col cellulare perché andasse a prendere l’auto. L’incontro tra padre e figlio, raccontano i militari, non è stato particolarmente drammatico. Ci sono stati rimproveri, anche aspri, ma nella norma di una situazione come questa. Ivan Gismondi, un vigile del fuoco molto conosciuto, ha detto al ragazzo: «Io prendo l’auto, tu tornatene a casa a piedi così pensi alla scemenza che hai fatto. Ne riparliamo a casa ».
Parole che il genitore rimpiangerà chissà quante volte. Quando è arrivato a casa l’uomo ha aspettato l’arrivo del figlio. Ma Nadir non è entrato dalla porta principale, ha preferito un ingresso secondario, è andato in camera sua ha preso la pistola, regolarmente denunciata, e si è sparato alla tempia. La madre ha pensato che Nadir avesse sbattuto la porta ed è entrata in camera per tranquillizzarlo. Lo ha visto riverso sul letto. Ivan Gismondi ha tentato il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, è un vigile del fuoco sa come prestare il primo soccorso. Nadir non ha mai ripreso conoscenza. Voleva seguire le orme del padre – che ammirava moltissimo – e diventare vigile del fuoco, forse ha temuto che il ritiro della patente gli avrebbe impedito di partecipare al concorso.
Più di ogni altra cosa temeva di dare un dolore a quel padre tanto amato. Gli ha dato un dolore più grande. Un ragazzo positivo, allegro, solare, figlio unico, non aveva mai dato nessun problema alla famiglia. Ora c’è chi si chiede se non si stia criminalizzando eccessivamente chi guida con percentuali basse di alcol nel sangue. Il sottosegretario Carlo Giovanardi è uno dei sostenitori del tasso alcolemico zero per i giovani sotto i 21 anni. «Sono addolorato – dice ”, ma con tutta la comprensione necessaria devo dire che purtroppo oggi i giovani si uccidono per una bocciatura a scuola, per un amore andato male, per una sgridata dei genitori. Non si può mettere in discussione la necessità di evitare una strage sulle strade per colpa di alcol e droghe. Così come non si può non dare più brutti voti a scuola. C’è un problema di fragilità, forse, della nostra gioventù».