Financial Times, 29 giugno 2009, 29 giugno 2009
Rajat Nag, managing director dell’Asian development bank, ha spiegato che il rallentamento del tasso di crescita dell’area – il Pil complessivo dovrebbe aumentare del 3-4% quest’anno – lascerà in povertà 60 milioni di persone che, se l’Asia fosse cresciuta come nel 2008, cioè del 6,5%, sarebbero uscite da quella condizione
Rajat Nag, managing director dell’Asian development bank, ha spiegato che il rallentamento del tasso di crescita dell’area – il Pil complessivo dovrebbe aumentare del 3-4% quest’anno – lascerà in povertà 60 milioni di persone che, se l’Asia fosse cresciuta come nel 2008, cioè del 6,5%, sarebbero uscite da quella condizione. ”La crisi finanziaria per l’Asia è più di ogni altra cosa una crisi sociale” ha detto Nag. Dei 60 milioni di poveri che si sarebbero potuti emancipare, 10 milioni resteranno in una condizione di malnutrizione.