Rossella Cadeo, ཿIl Sole-24 Ore 29/6/2009;, 29 giugno 2009
LA MULTA CORRE SULLA VIA EMILIA
Anche gli automobilisti italiani hanno il loro triangolo delle Bermuda: si trova nel territorio emiliano-romagnolo con propaggini in un paio di province venete. Sono infatti i residenti all’interno di quest’area quelli che più spesso vedono "sparire" i loro punti patente: dal 1° luglio 2003 a oggi modenesi, ferraresi, ravennati hanno perso oltre 200 crediti ogni cento licenze di guida, contro una media nazionale di 150.
questo il primo risultato che emerge dall’elaborazione dei dati forniti dal Ced della Direzione generale per la Motorizzazione del ministero delle Infrastrutture, alla vigilia del sesto " compleanno" della patente a punti, il prossimo 1° luglio.
«Le decurtazioni – afferma Alessandro Calchetti, direttore del Ced – sono imputate al trasgressore in base alla sua residenza, quindi l’infrazione può anche essere avvenuta altrove. comunque ipotizzabile che la maggior parte delle contravvenzioni si commettano nell’area di residenza».
Oltre a Modena, Ferrara, Ravenna, ci sono altre tre emilianoromagnole (Rimini, Bologna e Forlì) nella top ten delle province che più hanno subito tagli, oltre a due venete ( Rovigo e Treviso) e una ligure (La Spezia).
Il bilancio
Per quanto riguarda le due "grandi", i milanesi sono sopra la media (172 punti persi), mentre i romani non arrivano a 130. Tutti del Centro-Sud (con una buona presenza di province sarde e siciliane) i patentati meno colpiti da multe con decurtazioni, sotto quota cento. «Ampia rete di infrastrutture stradali, traffico elevato, particolare morfologia del territorio, capillarità dei controlli, ma anche maggiore ricchezza e conseguente maggiore presenza e utilizzo di veicoli all’interno dello stesso nucleo familiare – osserva Calchetti ”: tutte ragioni che possono in qualche modo spiegare la concentrazione di multe in alcune zone».
Al di là degli estremi, i dati del Ced permettono di tracciare un primo bilancio di questi sei anni. Il sistema, lo ricordiamo, prevede una dotazione di 20 crediti ogni patente, che viene erosa a fronte di una serie di violazioni del Codice stradale. Il punteggio pieno si ripristina comunque automaticamente dopo due anni di guida virtuosa, cioè senza multe con tagli. Inoltre, ogni biennio dalla data di avvio della patente a punti – cioè dal 1° luglio 2003 – è previsto un bonus di due punti per i guidatori a punteggio pieno. Tra due giorni, allo scadere del terzo biennio – sempre stando ai dati del Ced – gli automobilisti virtuosi che raggiungeranno addirittura quota 26 punti sono quasi 25 milioni, ossia il 70% dei patentati (stimati in 35,6 milioni). Nel complesso, un "omaggio" di circa 50 milioni di crediti ( che però arrivano a 66 se per il calcolo si prende in considerazione solo l’ultimo biennio,quando i guidatori senza macchia sono stati circa 33 milioni). Va precisato che qualcuno che riceverà il bonus potrebbe poi vederselo revocare: nei possimi mesi potrebbe maturare la decurtazione per infrazioni commesse in questo periodo, prima del 30 giugno.
La pioggia di punti va a pareggiare le "perdite" complessivamente accumulate: dal 2003 a oggi sono circa 51,5 milioni i punti lasciati sulle strade dai guidatori italiani perché sorpresi ”da pattuglie o dispositivi automatici – a commettere quasi 13 milioni di infrazioni con decurtazioni (a un ritmo indicativo di 9-10 milioni all’anno,per circa 2,5 milioni di multe, con le rilevazioni 2008- 2009 ancora provvisorie in quanto la "sottrazione", tra tempi di notifica ed eventuali ricorsi, viene definitivamente effettuata dal Ced otto-nove mesi dopo l’infrazione). In media, viene quasi un punto e mezzo perso su ciascuna patente e ogni infrazione è costata intorno ai quattro punti.
Decisamente basso invece il numero delle patenti "azzerate" finora (e che perciò devono essere sottoposte a revisione): 103mila, lo 0,28% del totale.
Lavori in corso
Intanto proseguirà in settimana l’iter in commissione Trasporti della Camera – che l’ha già molto discusso ed emendato, ma stavolta si va in sede deliberante e poi il Governo intende blindarlo con la fiducia per farlo entrare in vigore entro il grande esodo estivo ”il disegno di legge sulla sicurezza stradale. Dovrebbe toccare anche la patente a punti, obbligando a rifare gli esami anche quando la dote non si è esaurita, se si è gravemente recidivi.
Si va anche ”sintetizza Maurizio Vitelli, direttore generale della Motorizzazione – verso inasprimenti per giovani, droga e alcol; nella primavera 2010 (in anticipo sulla scadenza) dovrebbe essere recepita la nuova direttiva europea sulle patenti (2006/126), che sostituirà il patentino per ciclomotori con la licenza di guida Am. Sarà una vera e propria patente, quindi ottenibile solo con esame di guida e requisiti morali e psicofisici "pieni". Ovviamente sarà anch’essa soggetta al sistema a punti e ad essere sospesa, ma queste novità sono state anticipate già sull’attuale patentino dal recente Ddl sull’ordine pubblico • NEL MIRINO VELOCIT E CINTURE - I guidatori italiani amano spingere il piede sull’acceleratore. Lo raccontano ancora una volta le statistiche tratte dalla banca dati della Motorizzazione del ministero delle Infrastrutture, riferite ai primi sei anni di patente a punti. Il mancato rispetto dell’articolo 142, comma 8 del Codice della strada («superamento dei limiti massimi di velocità di oltre 10 dieci chilometri orari e di non oltre 40», punito con la sottrazione di cinque punti) resta, tra le infrazioni che comportano sottrazioni di punti, quella più frequentemente rilevata, anche grazie al progressivo diffondersi dei controlli elettronici ( non solo autovelox, ma anche tutor, telelaser e strumenti analoghi).
Dal 1° luglio 2003 al 15 giugno 2009, gli eccessi di velocità di questo tipo sono stati oltre 4,2 milioni per un totale di quasi 11,4 milioni di punti sottratti. Questo significa che sul totale delle violazioni "rilevanti" commesse sulle strade e autostrade italiane (51,5 milioni, per un totale di 13 milioni di punti) un buon terzo va imputato alla voglia di correre degli italiani. Più contenuta la quota degli eccessi di velocità "superiori" (articolo 142/9 del Codice, «superamento dei limiti di oltre 40 chilometri orari »):solo 220mila notifiche nell’arco di sei anni per un totale di 2,2 milioni di punti ( la violazione prevede la sottrazione di dieci punti). Guidatori italiani poco disciplinati anche sugli obblighi a bordo: il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza è la seconda classificata tra le violazioni rilevanti maggiormente commesse ( 1,8 milioni i casi multati in sei anni, per un totale di nove milioni di decurtazioni, visto che il taglio previsto in questo caso è di 5 punti, il 14% del totale). Al terzo posto c’è il passaggio con il rosso (articolo 146 del Codice della strada, sei punti di perdita): con 1,3 milioni di violazioni (8,1 milioni i crediti sottratti) rappresenta un decimo delle infrazioni dal 2003 a oggi. Le tre tipologie di infrazioni contribuiscono a oltre la metà delle contravvenzioni rilevate e dei punti persi sulla rete viaria e autostradale italiana, mentre sotto il tetto del milione di casi si collocano le altre contravvenzioni più frequenti, tra le quali spiccano il mancato rispetto della segnaletica stradale e l’utilizzo del telefonino. Si tratta comunque di un bilancio relativo esclusivamente alle multe che comportano decurtazioni: le altre, che non "costano" tagli, come il divieto di sosta, rischiano di essere sempre più diffuse. Nonostante i sei anni di patente a punti.