Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  giugno 29 Lunedì calendario

E ORA IL BUSINESS FIORISCE IN NATURA


Le tecnologie pulite, che migliorano l’effi­cienza o riducono l’impatto ambientale relativo alla produzione di energia, sono in pieno boom: un mercato da 150 miliardi di dollari, che secondo le sti­me di un rapporto delle Na­zioni Unite è destinato a cre­scere fino a 600 miliardi nel 2020. Il flusso degli investi­menti si incanala in vari com­parti: dal solare ai biocarbu­ranti, dall’eolico all’efficien­za energetica.

Grandi progetti

L’ultima novità arriva dalla Germania: un consorzio di 20 aziende ha in progetto di realizzare un investimento da 400 miliardi di euro da qui al 2050 per costruire centrali solari nel deserto del Sahara e distribuire energia in Euro­pa. L’idea non è nuova, sono decenni che se ne parla. Ora, però, si stanno muovendo i primi passi. Con una previsio­ne di investimenti enorme, vi­sto che la trasmissione preve­de la realizzazione di reti in corrente continua. Oltre a va­sti campi di pannelli solari: grossi specchi che concentra­no i raggi del sole su un tubo al cui interno passa un liqui­do. Questo, una volta scalda­to, viene utilizzato per creare vapore acqueo in grado di ali­mentare una serie di turbine. I nomi sono di tutto rispet­to. Sotto l’egida del colosso assicurativo Munich Re verrà creato il 13 luglio a Monaco di Baviera il consorzio Deser­tec, di cui fanno parte tra gli altri Siemens, Deutsche Bank e Rwe. La prima fornitura in Germania di energia solare proveniente dal Sahara do­vrebbe aver luogo tra 10 an­ni. Nei piani del consorzio, Desertec dovrebbe coprire a medio termine il 15% del fab­bisogno energetico europeo.

Il presidente di Munich Re, Thorsten Jeworrek, si è detto ottimista su una partecipazio­ne a medio termine di azien­de italiane e spagnole. Il Me­diterraneo, a patto che ci sia­no volontà politica e investi­menti, potrebbe diventare un grande laboratorio per le energie rinnovabili.

Non c’è speculazione

Ma non è l’unico esempio di investimenti in tecnologie futuribili. Sapphire Energy, società basata a San Diego che sta cercando di produrre biocarburante dalle alghe, ha raccolto in primavera – in piena crisi dei mercati – più di 100 milioni di dollari da un gruppo di investitori, inclusa la società di venture capital di Bill Gates, Cascade Invest­ment. Eppure la tecnologia per estrarre biocarburante dalle alghe è ai primi passi.

Alcuni osservatori avanza­no il sospetto che le tecnolo­gie pulite siano destinate a se­guire lo stesso percorso della Net Economy, con un perio­do di euforia destinato a spe­gnersi in pochi anni. Ma l’at­teggiamento degli investitori sembra molto più prudente stavolta. «I capitalisti di ven­tura sono molto focalizzati sulla vendibilità delle tecno­logie al consumatore finale – spiega Peter Linthwaite, amministratore delegato di Carbon Trust Investment ”. Non a caso c’è un grande flus­so di capitali verso l’eolico o il solare di grandi dimensio­ni, mentre mancano fondi per le piccole società che han­no progetti interessanti ma non commercializzabili. Non è così che si gonfia una bol­la ».

Vero è che le tecnologie più affermate, come l’eolico o il solare, sono quelle che corrono di più. L’interesse per il vento è dimostrato dal valore crescente delle acqui­sizioni. Alla fine del 2008 il leader tedesco dell’energia E.on ha comprato per 1,4 mi­liardi di dollari i campi eolici americani di Airtricity, bat­tendo tutti i record del setto­re. Poi Scottish and Southern Energy ha comprato il resto della compagnia eolica irlan­dese per 1,45 miliardi.

Efficienza

Un altro settore attraente per gli investitori è quello del­l’efficienza energetica. Le tec­nologie per tagliare i consu­mi dei server aziendali sono le più popolari. Ma vendono bene anche i sistemi che aiu­tano le compagnie elettriche a far risparmiare energia agli utenti e a spostare i consumi nelle ore notturne. Enel, ad esempio, ha investito nei con­tatori elettronici, portando l’Italia all’avanguardia nel­l’informatizzazione della re­te. «L’installazione dei conta­tori intelligenti in 31 milioni di case – spiegano all’Enel – ci consente di offrire tarif­fe diversificate per orari o giorni, ma anche di misurare la produzione dei piccoli im­pianti fotovoltaici familiari, ormai molto numerosi. E il passaggio alla telelettura si­gnifica un risparmio di 3-400 milioni all’anno».