ALESSANDRO PENATI, la Repubblica 27/6/2009, 27 giugno 2009
La riforma europea è complessa, farraginosa e richiederà tempi lunghi - L´Unione Europea ha appena varato la riforma della regolamentazione finanziaria
La riforma europea è complessa, farraginosa e richiederà tempi lunghi - L´Unione Europea ha appena varato la riforma della regolamentazione finanziaria. Una costruzione complessa, farraginosa, e che richiederà tempi lunghi. Sostanzialmente, recepisce le raccomandazioni del Rapporto de Larosière (RdL), nel quale però il funzionamento e l´organizzazione dei mercati ricevono un´attenzione marginale: solo una delle 30 raccomandazioni, infatti, è dedicata a questo argomento. Diversamente, la recente riforma di Obama attribuisce grande rilevanza alla regolamentazione dei mercati. L´organizzazione degli scambi finanziari non è materia solo per addetti ai lavori: l´attuale crisi è nata e cresciuta nel mare di strumenti derivati e titoli cartolarizzati negoziati over-the-counter (Otc), cioè compravendite effettuate direttamente tra due controparti (principalmente banche), al di fuori dei mercati organizzati e regolamentati. Quattro i rischi degli strumenti Otc. Il rischio controparte. Il rischio liquidità: mancando un mercato organizzato ed efficiente, le transazioni possono avvenire a prezzi molto distanti da quelli stimati (e contabili). Il rischio sistemico: senza concentrazione degli scambi, nessuno può conoscere l´esposizione complessiva (e la leva) nei confronti di uno strumento; e il rischio di abusi: la scarsa trasparenza consente valorizzazioni arbitrarie e manipolazioni di ogni sorta. La concentrazione di tutte le transazioni Otc (non solo i derivati) presso un´unica stanza di compensazione (Central Clearing House, CCH) e il trasferimento degli scambi su mercati organizzati e regolamentati, dovrebbe essere una priorità dei governi europei. Una CCH, frapponendosi in tutte le transazioni, elimina il rischio controparte; impone agli intermediari di versare margini di garanzia, fissando un tetto alla loro leva; fornisce valori di riferimento, limitando il rischio di manipolazioni contabili; e permette di conoscere l´esposizione complessiva ai rischi del mercato. Il RdL si limita timidamente ad auspicare una CCH europea per i soli credit default swaps, rimandando la materia alla costituenda Autorità Europea di Supervisione. Sarà troppo poco, troppo tardi. Lo sviluppo dei mercati Otc riflette l´enorme potere di poche grandi banche che li hanno creati e li controllano: concentrando al proprio interno le negoziazioni, riescono a spuntare margini elevati, acquistano una grande forza contrattuale nella determinazione dei prezzi, e possono creare la leva che vogliono. Grazie alla direttiva Mifid, in Europa le banche possono anche promuovere e gestire mercati organizzati in diretta concorrenza con le Borse, ed effettuare al proprio interno grandi transazioni, anonimamente, e senza trasparenza di prezzo (dark pools). Non bastasse, 11 grandi banche vogliono ora comperarsi LCH. Clearnet, la più grande CHH europea. Così, diminuisce la trasparenza e aumenta il rischio di contagio tra mercati finanziari e banche. Bisognerebbe evitarlo, ma temo manchi la volontà: Borse e investitori istituzionali non protestano perché la loro attività dipende dalle maggiori banche; e per governi e banche centrali, il rafforzamento dei bilanci bancari è oggi prioritario, anche se passa per extra profitti da trading e commissioni salate. Il problema tocca l´Italia. Le nostre banche sono poco esposte ai derivati Otc: che però li hanno venduti massicciamente a risparmiatori (obbligazioni strutturate e polizze vita), enti locali, e imprese. Come nella riforma Obama, dovrebbe essere vietata la vendita di strumenti Otc a chi non è finanziariamente sofisticato. Inoltre, Borsa Italiana opera una CCH efficiente e competitiva, ma locale: grazie alla visibilità internazionale del suo azionista di controllo (Borsa di Londra), ha oggi la grande opportunità di esportare i suoi servizi. L´aperto sostegno delle autorità italiane sarebbe utile. Si è parlato spesso di promuovere la piazza finanziaria italiana: ecco un´occasione per farlo veramente.