ILARIO LOMBARDO, Avvenire, 24/6/2009, 24 giugno 2009
La7: Auditel ci penalizza Scoppia il «caso Crozza» - L’anno scorso Giovanni Stella, vice presidente di Telecom Italia Media, aveva promesso il riscatto di La 7
La7: Auditel ci penalizza Scoppia il «caso Crozza» - L’anno scorso Giovanni Stella, vice presidente di Telecom Italia Media, aveva promesso il riscatto di La 7. «Va bene la qualità ma dobbiamo rivolgerci anche alla casalinga di Voghera» aveva tuonato. Tradotto significava: abbassare il target, allargare l’audience, far salire gli ascolti. In poche parole: voleva una rete più concorrenziale con i colossi Rai e Mediaset. A un anno di distanza, nel giorno della presentazione del nuovo palinsesto di La7 per la stagione 2009/2010, quegli obiettivi, però, appaiono ridimensionati, anche perché di mezzo ci sono state crisi finanziarie e sconvolgimenti domestici, con tagli alle testate giornalistiche, scioperi e addii (Chiambretti passato a Mediaset e la Bignardi a Raidue). Stella ora ammette che «raggiungere il pareggio economico tra costi e risultati è un miraggio. Per questo stiamo persino valutando la cessione dei nostri canali multipiattaforma del digitale terrestre». Poi attacca: «I dati Auditel ufficiali sottostimano gli ascolti di La7. Dicono che siamo sempre al 3%, ma noi rileviamo di essere superiori. La7 ha ridotto a un quarto le perdite. Il trend positivo potrebbe migliorare, ma è complicato con l’Auditel che continua a non darci la quota di share che abbiamo già. Le aziende così non si fidano a investire in pubblicità, anche se noi abbiamo confermato la raccolta dell’anno scorso». A rovinargli la parziale festa, c’è il «caso Crozza». Invitato a salutare il pubblico durante la presentazione dei palinsesti autunnali della rete il comico ha improvvisato uno show punzecchiando tutti i vertici di La7. Battuta su battuta ha inanellato una serie di stilettate che sembrano rilevare frizioni e malcontenti tra il comico e quella che è stata per anni la sua casa televisiva. «Non mi hanno ancora cacciato ma quest’anno faccio solo due puntate al posto di dieci. Mi hanno detto: basta politica, basta satira, in tv non vanno più bene. Dicono che Berlusconi e Brunetta non mi vogliono. Non è vero, anche Maroni non mi vuole». Stella, incalzato dai giornalisti, non si è voluto esporre troppo ma ha dovuto confermare che Crozza Italia non si farà più e al suo posto sono previste due puntate speciali per dicembre. Salvo poi alludere a un altro programma del comico in primavera. Quando dovrebbe arrivare anche Luca Barbareschi, il ’politicattore’ in quota Pdl. L’azienda, in serata, ha ribadito con un comunicato che «non ci sarà nessun ridimensionamento di Maurizio Crozza». In ogni caso, la formula di La7 non cambia, anzi. Rimane quella di «poveri ma belli». Bisogna fare bene i conti, racimolare soldi e idee, spendere in maniera oculata. E infatti nessun grande investimento è in vista, e con le novità siamo a zero, o quasi. Almeno per ora la squadra non cambia: news e intrattenimento rimangono in mano ai volti noti della rete, Gad Lerner, Antonello Piroso, Ilaria D’Amico, Lilli Gruber, Victoria Cabello. Il club del 3% conterà su qualche nuova idea (prevista una docufiction su Calciopoli, un nuovo format sulle Università e un programma-parodia dei reality show) e su pochi innesti: Myrta Merlino, in uscita dalla Rai, dove conducevaEconomix, andrà in onda con un programma di informazione economica; Luisella Costamagna, giornalista di Omnibus, avrà invece una striscia pomeridiana di informazione sull’attualità.