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 2009  giugno 24 Mercoledì calendario

Boom dell’evasione scoperta - Il lavoro della Guardia di Finanza è sempre più efficace. Nel 2008 le Fiamme gialle hanno fatto incassare all’Agenzia delle Entrate il 28% in più rispet­to al 2007, grazie alle verifi­che, e il 6,7% in più all’a­genzia di riscossione pub­blica Equitalia

Boom dell’evasione scoperta - Il lavoro della Guardia di Finanza è sempre più efficace. Nel 2008 le Fiamme gialle hanno fatto incassare all’Agenzia delle Entrate il 28% in più rispet­to al 2007, grazie alle verifi­che, e il 6,7% in più all’a­genzia di riscossione pub­blica Equitalia. E nei primi cinque mesi di quest’anno i finanzieri hanno scovato quasi 25 miliardi di euro na­scosti al fisco, cifra del 10% superiore a quella ottenuta con i controlli durante lo stesso periodo del 2008. Ieri era il 235° anniversario della fondazione del corpo della Guardia di Finanza. Un’occasione per fare un primo bilancio del 2009. Un bilancio positivo, appunto. I 25 miliardi individuati in cinque mesi dalle fiamme gialle sono la somma di 13,7 miliardi di euro di redditi nascosti al fisco, 2,3 miliar­di di Iva non versata, 8,7 mi­liardi di Irap evasa. Le fiam­me gialle hanno trovato 3.200 evasori totali, che val­gono 8 miliardi di euro. Di loro, 1.200 saranno proces­sati, perché hanno evaso il fisco oltre la soglia di puni­bilità penale (77-103mila euro). Trovate anche frodi ’carosello’, fatture con fal­se addebiti di Iva, per 1,1 mi­liardi di euro (il doppio del 2008). Ai responsabili di queste truffe sono stati se­questrati denaro e beni per un totale di 176 milioni (+160%). Altri 3,1 miliardi e­rano nascosti al fisco attra­verso false residenze all’e­stero, manovre illecite con dei paradisi fiscali, capitali all’estero non dichiarati. Bastano queste cifre a con­fermare che l’evasione fi­scale «è stata, e sarà ancora nel 2009, l’obiettivo priori­tario dell’azione della Guar­dia di Finanza – come reci­ta il comunicato della Fiam­me gialle – in linea con le di­rettive del ministro dell’E­conomia, Giulio Tremonti». I finanzieri sono alla caccia dei «soggetti a maggior ri­schio », cioè dei grandi eva­sori, una scelta operativa fatta «alla luce dei gravi dan­ni arrecati nell’attuale pe­riodo di crisi non solo al bi­lancio dello Stato, ma anche in termini di equità sociale, allontanando peraltro la ri­presa della crescita». In un caso su dieci, gli evasori in­dividuati sfruttano la possi­bilità di aderire entro 30 giorni al verbale dei finan­zieri, rinunciare a fare ri­corso e saldare subito il pro­prio reddito e una sanzione ridotta (un ottavo del mini­mo previsto dalla legge per i singoli casi). Altro fronte di battaglia per la Guardia di Finanza è la spesa pubblica. I finanzieri hanno trovato 220 milioni di euro di truffe delle im­prese per aggiudicarsi fi­nanziamenti nazionali o dell’Unione europea. Poi 480 milioni di euro di dan­ni erariali e 52 milioni di eu­ro dovuti a malasanità (il doppio rispetto al 2008). In particolare sono state de­nunciate 1.850 persone che hanno ottenuto, senza a­verne diritto, prestazioni so­ciali come l’esenzione dei ticket sanitari, l’affitto di al­loggi pubblici, i buoni libro, gli assegni di maternità, le borse di studio. Sequestrati anche 1,1 miliardi di euro di beni legati alla criminalità organizzata.