Mariolina Sesto, ཿIl Sole-24 Ore 24/6/2009;, 24 giugno 2009
DAI CONTI DEL SENATO SPARISCONO TRE PALAZZI
Tre grandi assenti. Il bilancio 2009 del Senato ( approvato ieri con il solo no dell’Idv) si segnala per la mancanza dei tre palazzi recentemente acquistati ma misteriosamente esclusi dal conto patrimoniale. Si tratta degli immobili di Largo Toniolo, Piazza delle cinque lune e Largo dei Chiavari, divenuti improvvisamente palazzi fantasma.
La proprietà diretta di questi immobili ha creato qualche imbarazzo ai piani alti del Senato che da tempo studiano una strategia per cedere al demanio i tre palazzi, in modo da attribuirgli lo stesso status di tutti gli altri immobili in uso alle due Camere. Ma il passaggio non deve essere troppo semplice. «A proposito di Largo Toniolo, quello del demanio sarebbe un incauto acquisto – dice Mario Staderini, ex vicepresidente del primo municipio ”: il cambio di destinazione d’uso è solo temporaneo e vincolato all’utilizzo esclusivo da parte del Senato. In ogni altro caso si tornerebbe alla destinazione residenziale ed il demanio che ci farebbe, un residence per grand commis?».
Nel bilancio 2003 di Palazzo Madama alla voce "acquisto di immobili" figuravano 20 milioni di euro: 11 pagati per il palazzo di Largo Toniolo e 9 per quello di Largo dei Chiavari. Oggi, di queste risorse non vi è più traccia. Ma qual è la storia e la tipologia di questi immobili? Il primo ha una superficie utile di 1.761 metri quadri, quattro piani, più attico e interrato per un totale di 11 appartamenti, due a piano, di ampia metratura. Il Senato lo acquistò l’11 dicembre 2003 dalla Immobiliare Goldoni Srl (che subito dopo la cessione entrò in liquidazione) con l’obiettivo di crearvi suoi uffici, con 71 posti di lavoro, archivi, centralino, sala informatica. Ma per fare ciò servono altri soldi: quelli per la ristrutturazione. Ecco allora che il Cipe il 29 marzo 2006 delibera 10 milioni di euro per la ristrutturazione del Palazzo: il progetto prevede parquet di rovere e rifiniture in marmo. Nell’interrato e al pianterreno verranno ricavati 70 parcheggi per motocicli ad uso del Senato. Il tutto avviene mentre l’immobile è ancora legato alla sua originaria destinazione d’uso, quella residenziale, che il piano regolatore di Roma impedisce di cambiare senza una delibera della giunta. Delibera che arriverà solo nei primi mesi del 2008 sotto la gestione del commissario Morcone (subcommissario ai Lavori pubblici la dirigente del Senato Piccardi Agosta). Nonostante il cambio di destinazione d’uso, i lavori di ristrutturazione non sono però ancora iniziati. Quanto al Palazzo di Largo dei Chiavari, fu anch’esso acquistato nel 2003 dopo che il Senato lo aveva in affitto dal 1987. Nei suoi oltre 1.500 metri quadrati ospita alloggi di servizio per senatori, il Servizio resoconti, gli uffici delle organizzazioni sindacali e l’associazione degli ex dipendenti.
Storia a sé fa invece il Palazzo di Santa Maria in Aquiro (più vicino alla Camera che al Senato) che risulta preso in affitto dal Senato (da un istituto assistenziale regionale) dal 2003 senza che sia mai stato utilizzato. La ristrutturazione dell’immobile è stata affidata al Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio, sulla base di un progetto che prevede di allestire studi per 51 senatori e un’aula convegni al piano terra. Sono passati più di 6 anni, e l’affitto è stato pagato inutilmente, forse solo a fine 2009 sarà pronto un primo lotto.