ཿIl Sole-24 Ore 23/6/2009;, 23 giugno 2009
LETTERE DA TEHERAN: «ATMOSFERA IRRESPIRABILE, MORTE E DISPERAZIONE SU TUTTA LA CITT»
Pubblichiamo una lettera spedita al nostro inviato Alberto Negri da una giovane professionista di Teheran. Questa volta ti scrivo per raccontarti quello che sento io quando esco di casa, una sensazione di estrema tristezzae d’impotenza più assoluta. Non puoi immaginare quanto l’atmosfera qui a Teheran sia pesante, irrespirabile. Non c’è più quella città vivace e piena di vita di un mese fa, sembra che qualche mano nefasta abbia sparso la polvere della morte e della disperazione su tutta la città. Non vedi più la gente sorridere, scherzare, litigare per piccole cose. La vedi con il broncio, grigiae nervosa; se guardi con un poco di attenzione, non ti sarà difficile notare nel volto dei teheranesi questa grande voglia di piangere, di gridare di sfogarsi per quello che sta succedendo.
Le stime dei morti di sabato parlano di 11 morti, molti feriti e tantissimi arrestati. Ma te ne rendi conto? questa l’aria che si respira a Teheran, la mia bella anche se inquinata e caotica città. Mi manca persino il traffico, per il quale volevo abbandonare la città: ora giri per le vie della capitale senza trovare ingorghi, senza tanti clacson, senza aspettare al semaforo che quattro o cinque volte diventa verde senza che tu possa attraversare. Ecco come si vive a Teheran. Ci metto 14 minuti per arrivare al lavoro mentre prima ce ne mettevo 45, ma anche un’ora, eppure non mi va bene per nulla. Vorrei avere indietro la mia città, piena di giovani grintosi, a volte superficiali ma pieni di vita. I miei ragazzi non vanno più all’università, perché è chiusa, e come tu ben sai quasi tutti in Iran studiano qualcosa...
Credimi, sono molto triste per quello che riportano del mio grandissimo Iran i portali dei quotidiani e i siti di tutto il mondo. Eppure ho vissuto da adolescente una rivoluzione senza precedenti nel mio paese. E ora, sai cosa c’è che non mi porta a manifestare tra la folla in delirio? che io non ci credo, io purtroppo so quali mani squallide ci sono dietro questo scenario, io so chiè Rafsanjani, Moussavi...
Mancano grandi idoli, mentre gli ideali ci sono e come.
Questa grande gioventù, presa dall’ira, vuole farsi rispettare, ma siamo sicuri che questa sia la stessa cosa che vogliono i loro leader? E qui che mi crolla tutto il mondo sulle spalle. Io so che i giovani teheranesi rischiano la vita, senza essere certi che ne valga la pena.