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 2009  giugno 23 Martedì calendario

LA RAPINA DI QUELLI DELLA NOTTE


Chi lo conosce bene sa quanto Renzo Arbore tenga alla sua casa tutta punteggiata da mille oggetti raccolti in giro per il mondo. Le collezioni ordinatissime curate personalmente, le trovate originali disseminate ovunque che ama mostrare agli amici. Che questo luogo di rifugio e di gioco sia stato violato da estranei è forse l’aspetto spiacevole che più ha fatto soffrire il nostro crooner più amato. Oltre alla paura, s’intende, di essere svegliato nel cuore della notte da un fascio di luce accecante e da uomini armati di coltelli. «Ho subito uno shock enorme - ha detto a caldo l’artista - Stavo dormendo quando sono stato svegliato da una luce accecante puntata in faccia e ho sentito la voce concitata di tre uomini che con accento straniero e volto coperto mi hanno obbligato ad alzarmi e a consegnare tutti gli oggetti preziosi che avevo in casa. Fortunatamente non avevo cose di grande valore: però hanno portato via, oltre a ottomila euro e ad alcuni orologi cui ero affezionatissimo, anche altre cose che avevano per me un valore affettivo enorme, come il corno di corallo regalatomi dalla figlia di Totò. Senza contare la perdita delle medaglie e dei premi che mi sono stati attribuiti nel corso della mia carriera e il cui valore non è quantificabile». I malviventi hanno forzato la finestra della cucina e si sono introdotti nell’attico dello show man nella zona nord di Roma. Poco tempo in balia dei ladri e questi sono andati via forti del loro bottino. «In casa - prosegue Arbore - c’era anche la mia collaboratrice domestica filippina. Ma giustamente anche lei stava dormendo ed era chiusa nella sua stanza. I rumori l’hanno svegliata ma solo quando i tre se ne stavano per andare via». Arbore ha passato la giornata in Questura per ricostruire i momenti salienti della rapina ma al momento sembra non ci siano indizi rispetto all’identità dei tre che dall’accento sembravano provenire dall’Europa dell’Est. In più Arbore ha speso gran parte del tempo a rispondere alle centinaia di telefonate che gli sono piovute addosso da parte dei tantissimi amici preoccupati per quanto gli era accaduto. Non è la prima volta che l’artista si trova a fronteggiare simili situazioni sgradevoli. Anni fa fu rapinato sotto il portone di un’altra abitazione ma probabilmente gli autori erano dei tossicodipendenti alla ricerca di soldi per procurarsi la dose. «Anche quella fu una brutta esperienza, questa però è stata di gran lunga più scioccante». Gli investigatori della polizia scientifica con i colleghi della squadra mobile di Roma hanno effettuato i rilievi nell’appartamento nel tentativo di mettere a confronto possibili analogie tra la rapina subita dallo show man e altre avvenute in zona recentemente. Nell’indagine sono entrati anche alcuni cantieri di ristrutturazione sia nel palazzo dove abita Arbore, sia in altre palazzine accanto, sempre nella zona Trionfale. E sulla scia della brutta esperienza vissuta dal musicista si è riaccesa la polemica sulla sicurezza nelle grandi città dove furti, rapine, scippi ed episodi di razzismo fanno sì che la violenza alzi sempre più il tiro. E molti volti noti ora hanno paura: le loro case sono segnalate, le zone conosciute in quanto di proprietà di personaggi pubblici e a volte meta di pellegrinaggi dei fan. «Proteggersi diventa difficile a meno che non ci si risolva a vivere blindati, prigionieri in casa. Che tristezza».