Gianni Clerici, la Repubblica 22/06/2009, 22 giugno 2009
POVERA MARTINA, REGINA DEI DIVORZI LA SUA VITA ORMAI E’ UNA SOAP OPERA
Via a Wimbledon, ma le prime pagine sono della Navratilova
Montagne di carta rovesciano i colleghi (?) britannici nei dintorni di Wimbledon, mentre all´interno del magno All England Tennis and Croquet Club gli inservienti si allenano a coprire e scoprire i campi con i teloni. Ma, per una volta, il presidente, Tim Phillips, è sereno. Il nuovo, osceno tetto, incurante dell´impatto ambientale (remember, Foro Italico?), assicurerà comunque l´ingresso di Roger Federer, sostituto del detentore Nadal, su un campo asciutto. Opposto, lo svizzero, al pellegrino Yen-Hsun Lu, giunto da Taipei.
Stavo giusto chiedendomi le solite cose, per il solito articolo di presentazione, quando ho visto passare, in un´auto ufficiale, una bella donna virile che mi pareva Martina Navratilova. Sembrava aggrottata. E, nell´entrare in sala stampa, credo di aver capito il perché.
Non erano pochi, a sfogliare il Daily Mail, quotidiano da sempre molto attento al tennis, che recava nel titolo: Navratilova trascinata in tribunale dalla sua ultima moglie, Toni Layton.
Questa è una storia, Clerici, mi sono detto. Altro che Nadal. Altro che Federer. Altro che la conferenza stampa di Venus, più bella che mai, che ci ha assicurato che, a ventinove anni non si sente per niente vecchia, e spera di poter vincere il suo sesto Wimbledon, il suo ottavo Slam. Altro che l´immancabile notizia che, dei nostri dodici rappresentanti, nessuno dovrebbe raggiungere la seconda settimana.
Sulla storia di Martina, già raccontata in una eccellente biografia dal mio amico George Vecsey, mi era stato chiesto altritempi uno script televisivo. Nel dirmi che sarebbe stato meglio dedicarmi a vicende più serie, avevo pensato ad una scena madre, realmente accaduta.
Martina, dunque, sfugge drammaticamente alle delizie della Cecoslovacchia comunista, chiede asilo politico in USA, gioca, e s´innamora di una scrittrice rosa, Rita Mae Brown. Quando, tempo dopo, papà Navratil, che non è il genitore vero, e la mamma ottengono il permesso per espatriare, ecco Martina accoglierli con un macchinone di lusso, trasportarli in una villa di Houston, cenare con loro, per poi comunicargli che li lascia per tornare a casa propria. Vive infatti, aggiunge, con un´amica. A questa notizia più che inattesa, papà Navratil si ribella, per gridarle infuriato: «Ci fossi stato io, al posto di quell´impotente del tuo primo boy friend, non avresti scelto una donna».
Da allora, da quel tragico giorno, Navratilova ha cambiato più di una compagna, e infinite ragazzine, tra le quali una mia nota collega italiana, son state vittime del suo grande fascino. Ma i suoi ricorrenti trasporti sentimentali non son mai stati premiati dell´incontro fatidico. E, al contrario, non meno di quattro compagne di strada hanno approfittato della sua ricchezza. Mae Brown stessa l´ha trascinata in tribunale. La cestista Nancy Lieberman non è stata da meno. Judy Nelson, ex miss Dallas, madre di famiglia e per un decennio immancabile accompagnatrice, le ha chiesto gli alimenti. La notissima golfista Sandra Haynie non è stata da meno. E ora, quando ormai, con i suoi cinquantatre anni ad ottobre, una tipa normale si dovrebbe preparare a diventar nonna, magari tramite un´adozione, ecco Martina, secondo l´ultima partner di due lustri, Tony Layton, di nuovo innamorata. Di chi? Martina rifiuta di far nomi, anche perché Tony le ha appena chiesto gli alimenti, purtroppo per lei in un tribunale della Florida, uno dei pochi stati americani che non riconosce i diritti delle coppie omosessuali. Diritti che, per somma ironia, Martina Navratilova ha difeso da sempre lontano da Sarasota, focolare della coppia. «Ecco i risultati di un eccesso di notorietà» commenta il mio vicino di banco americano Mark Winters, ricordando la recente partecipazione della Navratilova alla trasmissione l´Isola dei Famosi. «Eravamo solo noi del tennis a ricordarci di Martina, dei tempi in cui era una grandissima tennista. Adesso ritorna sulle pagine dei tabloid per tutt´altre ragioni. Soap opera. Divorzi. E chissà cosa combinerà la prossima volta, per rimanere al centro della ribalta». Commento forse moralista, forse ingeneroso, ma forse anche vero.