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 2009  giugno 22 Lunedì calendario

SVELATO IL MISTERO DI ELISA ERA LA MOGLIE DELL’AMICO-RIVALE


Per quasi duecento anni, dal 1810 quando il Maestro compose quel pezzo, a oggi, storici e critici della musica hanno tentato invano di scoprire a chi fosse dedicato. Oggi finalmente il mistero è risolto: «Fuer Elise», Per Elisa, fu scritto da Ludwig van Beethoven a Vienna per dedicarlo alla giovane, graziosa Elisabeth Roeckel, una soprano, allora promettente, che poi sposò l´amico-rivale di Beethoven, Johann Nepomuk Hummel.
 come se la leggenda tornasse ancora più viva. E infatti l´anno prossimo, le prove complete dell´origine di quella musica memorabile, saranno presentate ai Bonner Beethoven-Studien, il classico appuntamento di studio e rievocazione della vita e opere del maestro.
L´autore della scoperta è Klaus-Martin Kopitz, un autorevole esperto della biografia e delle opere di Ludwig van Beethoven. Nell´archivio del Wiener Stephansdom, cioè la suggestiva cattedrale che domina il centro di Vienna, Herr Kopitz si è imbattuto nelle carte che gli hanno fornito la chiave dell´enigma. La mitica Elise, per noi Elisa, era appunto Elisabeth Roeckel. Era la sorella minore di un cantante lirico, amico di Beethoven. Lei stessa aveva intrapreso una carriera di soprano, e poi s´innamorò e si sposò con l´amico, rivale del gigante della musica, cioè appunto Johann Nepomuk Hummel. Gli amici, e i conoscenti la chiamavano appunto, Elise. Non è ancora chiaro, precisa Kopitz, citato dal settimanale Der Spiegel, perché Beethoven dedicò quella composizione per pianoforte in do minore alla giovane soprano. Quel che si sa è che egli trascorreva volentieri il suo tempo passeggiando e chiaccherando con la giovane, graziosa Elisabeth. Non è tutto: dopo la morte di lui, Elise ebbe cura di conservare gelosamente una ciocca di capelli del maestro e una delle penne con cui egli scriveva le sue composizioni, per ricordo.
Il mistero svelato non risolve ogni enigma di Per Elisa. La musica che conosciamo oggi infatti è solo una parte, quella iniziale, dell´intero spartito. Il resto è andato disperso e quanto alla dedica si sono sentite in passato le più varie leggende. Max Unger, uno dei più autorevoli esperti di Beethoven nel 1923 scrisse 923 che la dedica originale del manoscritto sarebbe stata a Therese Malfatti von Rohrenbach zu Dezza, figlia del commerciante viennese Jacob Malfatti, nella vana speranza di un matrimonio con Therese che poi non avvenne mai.
Il mistero su quella musica magistrale convisse a lungo con l´enigma sulla presunta «unsterbliche Geliebte», una fantomatica «amante immortale» che Beethoven avrebbe avuto, o almeno amato nei suoi desideri e ispirato nel lavoro: si pensò alla contessa Giulietta Guicciardi, poi a Bettina von Brentano, la contessa Marie Erdoedy, poi Dorothea von Ertmann e molte altre fino alla "vera" Elisa che ispirò note che ancora oggi accendono emozioni.