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 2009  giugno 22 Lunedì calendario

PRIMI SPIRAGLI DI RIPRESA, SI RIANIMA ARCELORMITTAL


I primi spiragli di ripresa economica rianimano le quotazioni dell’acciaio e ArcelorMittal, leader mondiale del settore, porta a casa una serie di promozioni da parte degli analisti. Deutsche Bank ha alzato il suo rating sul titolo da ”hold’ a ”buy’ osservando come l’aumento di capitale del colosso multinazionale abbia ridotto sensibilmente i timori relativi alla solidità del suo bilancio. La banca tedesca sottolinea, inoltre, che ArcelorMittal beneficerà dei bassi costi di produzione conseguenti alla ristrutturazione realizzata nei mesi scorsi. Questo le consentirà di mantenere una posizione di forza rispetto ai principali concorrenti internazionali e potrebbe comportare un ulteriore incremento della sua quota di mercati. Mentre, la presenza su tutti i principali paesi dovrebbe consentire al gruppo di risentire in maniera marginale delle oscillazioni relative ai tassi. Dello stesso avviso è Ing, che addirittura ha innalzato il giudizio di due gradini, passando da ”sell’ a ”buy’ con un target price a 34 euro. Gli analisti osservano che è in atto un rallentamento della recessione, con una domanda di acciaio tornata a livelli accettabili. In questo contesto il titolo di ArcelorMittal dovrebbe beneficiare in particolar modo del suo carattere ciclico. In particolare, l’incremento della domanda arriva dalla Cina, divenuto ormai il mercato più importante per il settore. Nel gigante asiatico i prezzi hanno ripreso a correre ormai da diverse settimane e questo è giudicato come l’indicatore più importante della ripresa in arrivo anche nei paesi occidentali.
Sostanzialmente positivo anche il giudizio di Exane BNP Paribas, che ha confermato la valutazione ”outperform’ e alzato il prezzo obiettivo da 24 a 30 euro. La casa d’investimento motiva la scelta con il rischiarsi del quadro macroeconomico di fondo e con la posizione di leadership del gruppo francoindiano, che gli consentirà di resistere meglio di alti a eventuali nuove turbolenze. Che non sono escluse, anche se dovrebbe trattarsi di scosse di assestamento, in attesa della definitiva ripresa.
ArcelorMittal ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un rosso di 1,1 miliardi di dollari, contro un utile di 2,4 miliardi di un anno prima. L’Ebitda è crollato del 70% attestandosi a 883 milioni, mentre i ricavi si sono dimezzati, a quota 15 miliardi. In seguito al rallentamento del ciclo economico, il gruppo ha deciso di rinviare un piano di investimenti da 20 miliardi di dollari per l’apertura di due maxi impianti in India negli Stati di Jharkhand e Orissa con una capacità di circa 12 milioni di tonnellate di acciaio ciascuna.
Il piano di investimenti è stato rimandato al 2014. In questo modo, ArcelorMittal ha salvaguardato la componente cassa, fondamentale per fronteggiare la restrizione del credito dominante. Nella stessa direzione si inquadra la decisione di chiudere uno degli stabilimenti statunitensi, attivo nello Stato dell’Indiana, perché considerato poco produttivo e fonte di indebitamento. Negli ultimi mesi del 2008 una sorte simile era toccata a una serie di impianti in Belgio, Francia e Germania, che avevano ridotto sensibilmente il peso del gruppo nel mercato europeo. Il management ha dichiarato di attendersi una ripresa nella seconda metà del 2009, con la prospettiva di ridurre sensibilmente il passivo accumulato nel primo trimestre.