Valentina Arcovio, Il Messaggero 22/06/2009, 22 giugno 2009
IL RECORD ANNUALE DI FULMINI
Fulmini, trombe d’aria e grandinate. Tutti ingredienti chiave dei temporali estivi, quelli che hanno cominciato ad abbattersi da due giorni su tutto il nostro paese. Ieri addirittura è stata la giornata record dei fulmini di quest’anno. Quasi 44 mila scariche in meno di 24 ore, circa il 15 per cento di tutti i fulmini che hanno abbagliato i nostri cieli da quando è iniziato il 2009 (in totale da gennaio a oggi ci sono stati 314.586 fulmini). La maggior parte di queste scariche, registrate dalla rete di sensori del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (Cesi) denominato Sirf (Sistema Italiano Rilevamento Fulmini), hanno colpito il Centro Sud. In particolare la Campania e la Puglia. Neanche il Lazio è riuscito a scampare dall’attacco dei fulmini. Tant’è che è proprio a causa di un fulmine che si abbattuto sulla rete elettrica di alimentazione nella stazione di Tor di Valle, che i treni della ferrovia Roma-Lido sono stati costretti a viaggiare a binario unico per un intero tratto. Per quanto possano spaventare, queste scariche sono eventi atmosferici molto frequenti nei temporali estivi.
«Si può dire che sono fenomeni tipici della stagione calda», dice Michele Colacino dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr). «I temporali - spiega l’esperto - si formano quando la massa d’aria calda sale dal suolo verso il cielo. Quando arriva in alto si scontra con una massa d’aria più fredda formando una grossa nube che, quando non riesce a trattenere tutta l’umidità, lascia scendere gocce d’acqua. Inoltre, sempre in queste nubi il movimento della massa d’aria che continua a salire e scendere può portare le particelle a caricarsi di elettricità fino a far scoppiare la scintilla, dando a luogo ai fulmini». Un fenomeno, questo, che rientra nella normalità, ma che stupisce forse un po’ per l’anticipo con cui è arrivato. In genere, questi fenomeni atmosferici estivi succedono più in estate inoltrata, ad esempio intorno ad agosto. Eppure, da più di una decina di anni a questa parte ci siamo abituati ad assistere a tutta una serie di eventi atmosferici che esulano dalla "normalità".
«Dagli anni ’90 in poi abbiamo registrato variazioni climatiche molto brusche», dice Giampiero Maracchi, direttore dell’Istituto di biometeorologia del Cnr. «Proprio in quest’ultimo decennio i fenomeni atmosferici hanno triplicato la loro intensità, soprattutto a causa del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici». Per questo, secondo gli esperti, non c’è tanto da meravigliarsi se da un giorno all’altro le temperature si alzano e si abbassano bruscamente anche di 10 gradi o se si passa da intense ondate di calore a temporali violenti con fulmini e trombe d’aria.
«In effetti, anche se i temporali estivi sono generalmente molto intensi - dice Colacino - un fenomeno nuovo per le nostre zone sono proprio le trombe d’aria. Non che non ci siano mai state, ma certo è che negli ultimi anni ne abbiamo avuti diversi esempi». Le trombe d’aria si formano in seguito a forti instabilità dell’aria. In pratica, tutta l’energia accumulata per via dei movimenti della massa d’aria calda può portare al verificarsi di eventi atmosferici estremi e intensi, non particolarmente frequenti nel nostro paese, come appunto le trombe d’aria.
«Questo non significa - precisa Maracchi - che da adesso in poi in Italia si abbatteranno cicloni e uragani catastrofici. Possiamo invece dire che negli ultimi anni abbiamo registrato fenomeni atmosferici più intensi e che col passare degli anni si stanno verificando con una certa regolarità».