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 2009  giugno 21 Domenica calendario

SOSTENITORI: «TIENI DURO». E LUI: «CERTO, PERCHé NON DOVREI?»

Berlusconi: «Programma da realizzare
Abbiamo ricevuto un’eredità pesante»
Il premier all’uscita dal seggio a Milano: «Sono per il presidenzialismo, ma dovrebbe essere accettato da tutti»

Silvio Berlusconi al seggio di via Scrosati a Milano (Ansa)
MILANO - «Certo che tengo duro, perché non dovrei?». Silvio Berlusconi, all’uscita dalla scuola Dante Alighieri a Milano dove ha votato, viene circondato da un gruppo di sostenitori e giornalisti. I primi lo invitano a non mollare, nonostante l’inchiesta della Procura di Bari e le indiscrezioni sulle ragazze pagate per partecipare alle sue feste. A tal proposito il Cavaliere ha smentito le notizie di una possibile cessione di Villa Certosa: «Non la vendo, sono tutte cose che non vale la pena né di leggere né di seguire».

«I TITOLI? PAZZESCHI» - Poi gli viene chiesto se è vero che avrebbe bisogno di una first lady come la moglie di Sarkozy, Carla Bruni (come affermato da Tarak Ben Ammar nell’intervista al Corriere). «Visto che titoli? Pazzesco!» è stata la replica del premier. Poi Berlusconi si concede per le foto con i sostenitori e ha scherza con una signora sulla possibilità che lo scatto finisca sui giornali. «Guarda che ti mettono su come una velina» ha detto un amico della donna. E Berlusconi: «Con un po’ di applicazione ce la può fare». Poi si rivolge a una ragazza che gli ha chiesto una foto: «Sei bella, non fare innamorare troppi ragazzi».

«PROGRAMMA TUTTO DA REALIZZARE» - Ma il premier parla anche di cose più strettamente politiche: «Adesso facciamo un incontro in cui mettiamo giù il programma di governo del prossimo anno - annuncia -. Sarà un programma assolutamente concreto, che rispetterà ciò che abbiamo promesso agli elettori». Il premier si è intrattenuto a lungo a conversare davanti al seggio spiegando le difficoltà del governo: «Il programma è tutto da realizzare. Ci sono cose impossibili perché abbiamo ricevuto una eredità che è pesante. Quando uno ha il 110% del Pil come debito tutto diventa difficilissimo». Berlusconi ha quindi spiegato «le tante cose belle» fatte dall’esecutivo: «Adesso puntiamo su alcune riforme, ma siamo stati impegnati con il terremoto, i rifiuti, l’Alitalia e abbiamo fatto la riforma del Processo civile. Ora faremo quella del Processo penale. Ho una squadra di ministri che sono bravissimi».

PRESIDENZIALISMO - Altro capitolo, le riforme: «Io sarei per il presidenzialismo - ha detto Berlusconi - ma per fare riforme così importanti bisogna che ci sia la maggioranza del Paese che sia decisamente in questa direzione. Una riforma costituzionale così forte non si può fare se c’è una divisione assoluta tra una parte e l’altra. Le riforme che si possono fare solo quelle mediamente accettate da tutti, altrimenti si fa una violenza rispetto agli altri anche se si hanno i numeri per farle». Berlusconi ha poi ribadito che il presidente del Consiglio «non ha nessun potere. I padri costituenti dopo venti anni di fascismo hanno dato tutto il potere al Parlamento e nessun potere al governo e questo è continuato dopo. Io posso soltanto stabilire l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, non sono il capo dei ministri, sono solo il primus inter pares, non li nomino e non li posso dimissionare».

«MILAN, TROPPI ERRORI» - Infine il calcio. Fuori dal seggio ci sono anche dei tifosi rossoneri e Berlusconi torna a parlare del Milan e degli errori di gioco durante il campionato. « una grande squadra - dice il premier -. Potevamo vincere anche quest’anno ma abbiamo perso perché abbiamo sbagliato modo di giocare. Io sono stato il primo a dirlo. Abbiamo preso un sacco di gol negli ultimi minuti. Invece bisogna imparare che negli ultimi minuti non si può perdere palla». Berlusconi ha anche risposto a delle domande sul calciomercato. Per esempio se la squadra debba essere ringiovanita: «Nel Milan ci sono giocatori che hanno 32 anni. Io quando avevo 32 anni non dormivo nemmeno» ha detto il patron. E a proposito di Ambrosini: «Non c’è nessun problema, è con noi e vuole prolungare di un anno. Vedremo». Sulla possibile cessione di Pirlo: «Vedremo cosa farà. Io sono stato il primo a dire che deve rimanere, ma poi mi hanno fatto vedere i conti». invece fiducioso su Ronaldinho: «Farà un grande anno». E Pato: « bravissimo e avrà una carriera straordinaria. Penso possa sostituire Kakà anche in quel ruolo». Berlusconi ha detto che intende fare qualcosa contro le cifre folli: «I prezzi del calcio sono una follia pura, se uno pensa alle cifre che ci sono e le commisura con l’economia normale non c’è nessun rapporto. Non si può andare avanti così, bisogna avere un minimo di senso pratico. Ho intenzione di fare delle cose a riguardo perché è diventata una cosa inammissibile».

21 giugno 2009 corriere.it