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 2009  giugno 20 Sabato calendario

MARCHIONNE SCEGLIE L’UFFICIO: SNOBBATA LA SUITE DI NARDELLI


La missione di Sergio Marchionne è di tipo militare: rivoluzionare il settore dell’auto e integrare in tempi record tecnologie e culture. dunque appropriato che i quartieri generali della Chrysler, 60 chilometri fuori Detroit, palazzo modello finito di costruire nel 1996, si contenda con il Pentagono il primato per essere il più grande palazzo uffici degli Stati Uniti d’America.Del resto è tradizione che i leader del settore automobilistico americano abbiamo vocazioni militari. Spesso i presidenti si appropriavano degli amministratori delegati del settore auto per dargli incarichi nel settore Difesa. Il più celebre resta Robert McNamara che guidava la Ford negli anni Sessanta (primo al di fuori della famiglia) e che fu scelto fra le teste d’uovo di John Kennedy per guidare appunto la Difesa americana.

Il palazzo è dunque enorme, oltre 500.000 metri quadrati su un’area 2 Km quadrati di terreno e c’è tutto: la sede dei dirigenti nel corpo centrale di 15 piani, lo sterminato centro tecnologico, un tunnel del vento, progettazioni tecniche, design, una pista di tre chilometri; la palestra, le mense, il laboratorio scientifico e persino una clinica. « unico nel suo genere- dichiara Eileen, Wunderlach portavoce della Chrysler - adoro lavorarci, adoriamo tutti lavorarci è l’unico complesso industriale di queste dimensioni che ha tutto sotto lo stesso tetto: fabbrica, design, tecnologia e management".

Domanda: dove si è sistemato Sergio Marchionne? Al quindicesimo piano dove c’era la suite presidenziale per il top management? Risposta: No. Al quarto piano, che è poi l’ultimo piano dove il corpo degli uffici da 15 piani è collegato con il centro tecnologico, largo e smisurato, alto quattro piani. Ogni piano dei quattro è collegato agli uffici in nome della rapidità di comunicazione. Sullo stesso piano di Marchionne c’è anche una delle mense. In nome del giusto populismo di ispirazione obamiama. Ma soprattutto in nome delle operazioni militari in corso.

Chi ha partecipato agli incontri preparatori, chi ha parlato con i 23 manager designati da Sergio Marchionne per guidare con lui il colosso americano, chi insomma, ha avuto accesso diretto al "verbo" del nuovo amministratore delegato racconta che il contagio delle missione ha funzionato. Poteva bastare chiedere di rimettere in ordine un’azienda uscita da 45 giorni di amministrazione controllata. Ma per il Generale Marchionne non bastava: ha annunciato che l’obiettivo finale sarà quello di fare storia, di rivoluzionare il settore automobilistico mondiale. E di farlo innanzitutto sul fronte tecnologico.« la tecnica di Marchionne, sposta la meta sempre un tantino più in là e sempre sul punto che ti dà l’eccitazione tra il possibile e l’impossibile» ci dice una persona che lo conosce bene sul piano professionale e che accetta di parlare con il Sole 24 Ore in background. La stessa persona afferma che la sfida più difficile è proprio quella dell’integrazione tecnologica. Ma dice anche che le fondamenta del progetto sono già state gettate. L’incontro chiave è avvenuto lo scorso fine settimana.

Una due giorni di sabato e di domenica in cui motivazione e strategia sono state al centro del dibattito con una prima linea avanzata da sfondare: l’importazione della tecnologia Fiat in America e l’esportazione della tecnologia Chrysler in Italia. E dunque questa scelta di restare al quarto piano ha una sua logica, perché ha lanciato l’integrazione in parallelo: da una parte la tecnologia che Fiat deve dare a Chrysler, le tre piattaforme di montaggio, le due per i motori, dall’altra la tecnologia che Chrysler deve dare a Fiat, i motori ibridi che sta sviluppando con Daimler Bmwe GM. Un messaggio per motivare le truppe, per togliere confini fra White collars e blue collars, sempre nella logica globale post industriale. E con una nuova introduzione di tecnica manageriale. Il grande Alfred Sloan, della General Motors, aveva fatto scuola convincendo i teorici del management che un numero uno doveva circondarsi di 7 persone con cui avere un rapporto quotidiano diretto e a cui delegare in verticale l’autorità. Marchionne ne ha scelte 23.