Filippo Ceccarelli, la Repubblica 21/6/2009, 21 giugno 2009
Chi comprerà mai villa La Certosa? Se le abitazioni hanno un´anima, è bene che il temerario acquirente si metta in testa che lì dentro seguiterà a convivere con Silvio Berlusconi, la sua epopea, i suoi eccessi, il suo sogno adesso forse anche ripudiato e messo in vendita
Chi comprerà mai villa La Certosa? Se le abitazioni hanno un´anima, è bene che il temerario acquirente si metta in testa che lì dentro seguiterà a convivere con Silvio Berlusconi, la sua epopea, i suoi eccessi, il suo sogno adesso forse anche ripudiato e messo in vendita. Prestigiosissima dimora, bunker antinucleare, percorso esistenziale e di talassoterapia, cinque piscine degradanti, campo di calcio, finto nuraghe, anfiteatro greco-romano, laghetti artificiali con isole per meditazione adrianea, statua della donna a cavallo, angolo dei dolmen, diverse sirene in pietra, quasi cento ettari di macchia mediterranea inclusi cinghiali, duemilacinquecento cactus con sistema di ventilazione a riciclo dell´aria, cinquecento ibiscus incorniciati da serpentine d´acqua per l´irrigazione, milleduecento palme, labirinto delle camelie con periodiche immissioni di farfalle in amore, sistema di teche per contenere alla giusta temperatura le larve delle medesime. Agrumeto comprendente 26 varietà provenienti da tutto il pianeta. Orto mediceo con 180 specie di piante profumate e officinali. Laboratorio sotterraneo per la lavorazione di queste ultime. Durante il secondo governo Berlusconi sul complesso della proprietà fu posto il segreto di Stato. Nel 2004 furono segnalati lavori che l´esecutivo qualificò "indifferibili e urgenti" per la costruzione di un tunnel che costituisse "una via di fuga sicura" da e verso il mare. Ci fu anche un dibattito alla Camera. Si aspettava Bush e Putin: nessuno allora immaginava Zappadu. Ma la consacrazione definitiva di villa La Certosa sarebbe dovuta avvenire con il prossimo e imminente G8. Il Cavaliere avrebbe cercato di impressionare i grandi della Terra invitandoli con maestosa ospitalità nel suo reame, sicuro di destare meraviglia in quei potenti. Forse anche invidia. Per preparare la diplomazia, già nel giugno scorso i giornali amici scrissero che dopotutto si trattava di un risparmio dei costi. Qualche anno prima il Cavaliere aveva organizzato qui una riunione di leader del Ppe. Come sempre li aveva portati in giro per il parco e da "presidente giardiniere", quale effettivamente è, gli aveva anche mostrato il ginepro che aveva liberato dai rovi, con le sue mani, finendo per impigliarvisi: «Per cui questo prato - aveva concluso solennemente - ha anche visto qualche goccia del mio sangue». Nel sistema materialistico-sacramentale del berlusconismo villa La Certosa non è un tempio, ma un luogo di pellegrinaggio, per quanto Emilio Fede l´abbia definita "il Paradiso terrestre". Al direttore del Tg4 si deve anche quest´altra recente formulazione a sfondo liturgico e insieme profano: «Ricordo la coda di personaggi illustri, illustrissimi e meno illustri, ma sempre illustri, che chiedevano di potervi andare almeno una volta. Era come una voce da inserire nel curriculum: "Sono stato a villa Certosa". La fatica era limitare il numero delle persone, perché poi con le vetturette elettriche Silvio faceva fare a tutti il giro del parco, spiegando l´immensa varietà di fiori e piante». Il senatore Dell´Utri ha magnificato l´esistenza in loco di una vera e propria gelateria; e l´onorevole Crosetto di una macchina che dispensa finti scontrini per coni e coppette. Flavio Briatore ha raccontato il numero del vulcano per cui Berlusconi, durante la visita guidata, a un certo punto finge di preoccuparsi: «Il fatto è che pochi lo sanno», dice il Cavaliere, «ma la Sardegna è una zona vulcanica, potrebbero esserci dei fenomeni», e allora si sente un´esplosione pazzesca e da un monticello escono fuori effetti tipo fiamme, luci. In questi giorni, per la verità, il gioco del vulcano evoca ben altre eruzioni. E tra ninfe, escort e scatti furtivi l´ipotizzato ripudio di villa La Certosa chiude comunque un´epoca. Lusso e lussuria a infiammare i magazzini dell´immaginario. Le manovre militari e il Bagaglino per Putin. Il condono su misura che nel 2004 innescò una specie di strip-tease dei verdi nell´aula del Senato: «Per villa Certosa state spogliando l´Italia» si leggeva sulle esibite t-shirt. Gli sbarchi degli indipendentisti e degli ecologisti; la notte brava di due ubriaconi che nell´ottobre del 2005 furono ripescati nella piscina elioterapica. La deriva fantozziana dei ministri ospitati, e perciò costretti a partecipare alle corse rituali, alle diete vietnamite, al ripasso compulsivo delle canzoni di Apicella.