Fausta Chiesa, Corriere della Sera, 20/6/2009, 20 giugno 2009
Giganti addio, la Svizzera vuole le mini-banche - Addio colossi «troppo grandi per fallire». Le banche svizzere devono passare a una versione «mini» per liberare lo Stato dal fardello del loro rischio default
Giganti addio, la Svizzera vuole le mini-banche - Addio colossi «troppo grandi per fallire». Le banche svizzere devono passare a una versione «mini» per liberare lo Stato dal fardello del loro rischio default. La Banca centrale elvetica (Snb) pone il problema e dà anche la soluzione. In un rapporto pubblicato l’altro ieri, l’istituto ha richiamato l’attenzione sui pericoli che corre il Paese. Per dare subito la misura del rischio, basta ricordare che Ubs e Crédit Suisse hanno passività per oltre 2.100 miliardi di dollari, pari a circa sei volte il Pil nazionale. La situazione è talmente seria che il vice-presidente di Snb, Philip Hildebrand, ha chiesto di dibattere «senza tabù» dei mezzi per mettere in sicurezza l’economia. Le autorità di vigilanza dovrebbero affrontare prontamente il tema delle banche too big to fail una volta che la crisi sarà terminata. E la Snb parla senza remore di «divisione delle banche più importanti». L’istituto centrale prevede una ripresa graduale dell’economia nel 2010, ma se la recessione dovesse durare più a lungo, tutto il sistema finanziario svizzero sarebbe in pericolo. Urgono regole, che dovrebbero essere varate a livello internazionale. Ma se gli altri Paesi non si muoveranno, Berna è pronta a fare da sola. E, se ciò si rendesse necessario per allontanare i rischi che minacciano l’economia, è pronta anche a fissare limiti alla dimensione. Anche se ciò dovesse comportare uno spezzatino delle banche che occupano una posizione dominante, ovvero Ubs e Crédit Suisse. La Snb stima che i due colossi abbiamo bisogno di circa 9,95 miliardi di euro per fronteggiare le perdite sul portafoglio crediti.