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 2009  giugno 18 Giovedì calendario

LA PORTAVO CON ME NEL RETRO DEL NEGOZIO O NELL’ORTO IN COLLINA"


Agghiacciante. La lettura dell’interrogatorio al commerciante che per 11 anni ha abusato della sua unica figlia femmina è terribile. Per le parole utilizzate nel rievocare i fatti e per i fatti stessi. Allucinanti. L’uomo racconta che portava Francesca nel retro del negozio o in un orto sulla collina il sabato pomeriggio «perché la mattina lei andava a fare la spesa con la mamma». Francesca qualche volta ha provato ad opporsi «perché sapeva bene dove saremmo andati una volta usciti da casa», ma spesso era come imbambolata.
«Per tenerla buona, per convincerla a non parlare con nessuno di quello che succedeva tra di noi, le facevo spesso dei regali. Bambole quand’era piccola, la ricarica del telefonino quando ha incominciato ad usarlo». Rino si dichiara malato, «ho bisogno di cure, mi dovete aiutare», ma chissà se basta questo a spiegare certe sue contraddizioni. «Io mica le vietavo di uscire col fidanzato - dice -, mica le proibivo di andare a ballare. Anzi da quando aveva il ragazzo prendeva la pillola e così io non dovevo più usare il profilattico».
Sembrano dichiarazioni che arrivano da un altro pianeta. Sono le parole di un padre. Che - sfiorando il grottesco, oltre ogni possibile dramma - si dichiara anche premuroso nei confronti della figlia. «La lasciavo libera di vedere il fidanzato ma le ho proibito di andarci a convivere. Da casa mia doveva uscire solo per sposarsi». Una follia, se si pensa a come l’ha trattata lui per 11 anni. «Lo so, ho sbagliato, ma l’ho fatto perché sono malato. A volte le facevo vedere dei film porno, così per insegnarle delle cose. Altre volte l’ho fotografata con il videotelefonino». I cellulari dell’uomo sono stati sequestrati dalla polizia giudiziaria della procura, ma di quelle immagini non v’è traccia.
«Era stata Francesca a pregarmi di cancellarle, e io l’ho ascoltata. L’ho fatto per lei». Rino si professa un padre affettuoso, preoccupato per la sua bambina. «Lo ripeto sono malato. Sono disposto a tutto pur di guarire. Mandatemi da uno psichiatra, mandatemi da chi volete. Basta che serva a qualcosa. Non voglio negare niente, mi sono comportato come un mostro ma sono pronto a pagare».
E di sicuro gli spetterà di «pagare» anche dal punto di vista economico, perché in fase processuale la figlia chiederà quasi sicuramente un risarcimento per i danni subiti. E avendo sottoscritto di fronte al magistrato una piena e totale confessione, Rino non potrà accampare alcuna scusa. Da molto tempo non vede più Francesca e non è detto che si incontrino in tribunale. «Non lo voglio più vedere in vita mia» s’è sfogata la ragazza, stringendo forte la mano del fidanzato.