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 2009  giugno 18 Giovedì calendario

Alcuni dei più potenti manager del settore del lusso dicono che la fiducia dei consumatori sta già riemergendo

Alcuni dei più potenti manager del settore del lusso dicono che la fiducia dei consumatori sta già riemergendo. ”Mi aspetto che i consumatori torneranno a comprare per Natale” dice Diego Della Valle, presidente del gurppo italiano Tod’s, che questa settimana ha partecipato al summit del lusso organizzato a Monaco dal Financial Times. ”Vedo già che stanno cambiando atteggiamento” aggiunge Della Valle. Bernard Arnault, presidente di Moët Hennessy Louis Vuitton (LVMH), il più grande gruppo mondiale del lusso, spiega: ”La moltiplicazione di prodotti a basso costo avrà l’effetto di rafforzare la domanda per beni di qualità più alta e prezzo maggiore. Non compriamo i nostri sogni ai supermercati”. Entrambi i manager hanno notato che il settore del lusso sarà molto diverso nel 2010, con molto marchi desitnati a sparire sotto il peso dei loro debiti e di consumatori più esigenti. Ma Arnault aggiunge: ”Sarebbe sbagliato dire che niente sarà più come prima”. Josh Schulman, amministratore delegato di Jimmy Choo, dice che, nonostante tante aziende della grande distribuzione dicano che i consumatori cercano solo prodotti a buon mercato, il prezzo non è un ostacolo così forte. ”Le nostre scarpe più costose, che vendiamo a 1.300 dollari, sono quelle più comprate” perché ”se un oggetto genera desiderio, continua a vendere”. Tutti sono d’accordo nel sostenere che le marche hanno bisogno di tornare a quello che l’amministratore delegato di Burberry, Angela Ahrendts, definisce i ”core value”, ma anche di aggiungere una dimensione di sostenibilità ai loro prodotti e alle loro pratiche imprenditoriali. Non tutto il settore del lusso però è così ottimista. Lisa Rachel, capo degli analisti del mercato del lusso per Redburn Partners, attribuisce queste grandi aspettative solo al fatto che ”le cose non stanno più peggiorando” anche se non stanno nemmeno andando meglio. Nick Candy, manager del gruppo dell’immobiliare di lusso Candy & Candy, ammette che i discorsi sulla ripresa sono troppo ottimistici: ”Quando il sole se ne andrà e l’estate sarà finita, tutti ci sveglieremo e vedremo che le cose sono messe molto male”. Secondo Candy l’industria delle costruzioni è arrivata a uno stallo, perché è più economico comprare una casa a Mayfair che costruirne una. ”Continua a non esserci liquidità – spiega – le banche non stanno prestando. Tutto questo non è ancora finito”. Bain and Company, società di consulenza, ha previsto che il mercato del lusso, che valeva 170 miliardi di euro nel 2007 e nel 2008, si contrarrà del 10% nel 2009 e crescerà dell’1% nel 2010.