Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  giugno 16 Martedì calendario

FEBBRE DA TRENO NEL GOLFO PERSICO


Alta velocità, metropolitane, intermodale: tutti i paesi dell’area investono in ferrovie - PELLEGRINI IPERVELOCI - Convogli a oltre 300 all’ora tra i luoghi santi dell’Islam e il porto di Jeddah Riad offre due grandi linee in concessione agli investitori

Tra meno di tre mesi, a inizio settembre, ai piedi dei grattacieli che come foreste di bambù disegnano lo skyline di Dubai comincerà a correre in sopraelevata la metropolitana, la prima della regione del Golfo nonché la più grande ferrovia urbana completamente automatizzata del mondo. Nonostante la crisi economica, la metro dell’Emirato sarà la staffetta di una lunga serie di grandi opere ferroviarie che nel corso dei prossimi anni declineranno una nuova geografia dei trasporti, urbani ed extraurbani, là dove i binari erano finora un miraggio. Con l’eccezione di poche centinaia di chilometri esistenti tra Riad, la capitale saudita, e Dammam, sulla costa est.
La costruzione ex novo di moderne città, la congestione del traffico nei centri urbani e la volontà di diversificare l’economia facendo leva su turismo e servizi obbligano i governi locali a puntare sui treni. Ogni paese dell’area, dall’Arabia Saudita al Kuwait, dagli Emirati al Qatar, ha ambiziosi piani ferroviari: treni intermodali, linee ad alta velocità, metropolitane pesanti e leggere, monorotaie, stazioni. Il tutto improntato ai più elevati livelli di tecnologia e design, che creano opportunità per i big dell’industria ferroviaria mondiale, da Siemens ad Alstom a Caf, da Bombardier ad Ansaldo. Il Golfo è diventato un importante mercato da export per progettisti e costruttori di materiale rotabile, sistemi di segnalazione e di sicurezza. Ma in prima fila ci sono anche russi e cinesi oltre, ovviamente, alle società locali.
«L’alta velocità tra le città sante dell’Islam, Mecca e Medina, e il porto di Jeddah, è uno dei più grandi progetti ferroviari al mondo» dice l’addetto ai lavori di una primaria società ferroviaria europea. Oltre 300 chilometri all’ora, aria condizionata, treni modernissimi saranno fra qualche anno lo standard per i pellegrini diretti alla Mecca. Per chi si presenta alle gare internazionali ci sono gli incentivi governativi e la possibilità di gestire in concessione una linea che garantisce alti volumi di traffico e di passeggeri. Manifestazioni di interesse sono giunte anche dal consorzio che schiera costruttori sauditi, le ferrovie russe e le italiane Ferrovie dello Stato, Ansaldo Sts e Ansaldo Breda.
Meno fortunato, per il momento, appare l’altro grande progetto saudita, il collegamento est-ovest Riad-Jedda (Land Bridge). Nonostante sia il primo a essere stato lanciato, il progetto è in stand-by. I 1.600 km in concessione del Land Bridge, non ad alta velocità, hanno suscitato poco appeal tra i potenziali investitori esteri. Tra le ragioni l’assenza di incentivi governativi, ma non è probabilmente estraneo al calo di interesse il rallentamento del commercio internazionale, che rischia di ridurre il traffico delle merci in arrivo dal Far East.
Gestione governativa, invece, per l’altra grande linea saudita, la linea delle miniere di fosfato e bauxite che corre dal confine giordano a Riad, con diramazioni per la costa. Già al lavoro per questa linea, che servirà anche il traffico passeggeri, società cinesi, turche e saudite. E sotto osservazione c’è l’Iraq, l’unico paese dell’area ad avere una tradizione ferroviaria grazie alla rete ereditata dai tedeschi. Il Governo vuole realizzare un collegamento multimediale tra Bassora e i porti del Kuwait, e si prepara a lanciare le gare.
Sullo sfondo c’è poi l’altro grande progetto, lanciato dal Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc), di collegare tra di loro le reti dei singoli paesi creando una grande rete mediorientale. Qualcosa di là da venire, ma anche uno scenario che non viene trascurato dagli investitori internazionali, e in particolare dalla Francia che conferma una grande attenzione per questi mercati. Non a caso Systra, società che ha concentrato in sè le competenze di Sncf, le Fs francesi, e di Ratp, società che gestisce i trasporti urbani di Parigi, ha preparato uno studio.
Intanto i programmi ferroviari del Golfo sono seguiti con interesse da Simest, la finanziaria per l’internazionalizzazione, che sta verificando la possibilità di intervenire accanto alle imprese italiane nei progetti delle linee ad alta velocità tra Mecca e Medina e tra Mecca e King Abdullah City, la prima delle sei nuove città che stanno sorgendo in Arabia Saudita.